È un dato emerso dal rapporto pubblicato da Coptic Solidarity: “Jihad of the Womb”: Trafficking of Coptic Women & Girls in Egypt, che ha affrontato la pratica diffusa del rapimento e la tratta di donne e ragazze copte in Egitto e di come esse siano un gruppo particolarmente vulnerabile allo sfruttamento.
Il rapporto è stato presentato all’ufficio del Relatore speciale delle Nazioni Unite per la libertà di religione e di credo, e all’Ufficio per la tratta di persone del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti
Il rapporto include un’appendice di alcuni casi di tratta di esseri umani recenti, per lo più irrisolti.
La scomparsa forzata di ragazze minorenni in Egitto costituisce reato in violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia. In quanto tale, il Governo del Cairo e le Istituzioni internazionali devono affrontare questi crimini atroci che sono rimasti quasi impuniti.
Le ragioni principali della mancanza di attenzione e di azione secondo il rapporto è la affermazione falsa che le donne e le ragazze lasciano volontariamente le loro famiglie e quindi le autorità si rifiutano di indagare o recuperarle, anche le ragazze minorenni. Inoltre è difficile documentare questi casi a causa della mancanza di segnalazioni da parte della polizia e per la paura delle famiglie di essere presi di mira dal governo egiziano per aver causato loro imbarazzo.