In una dichiarazione rilasciata alla stampa questa mattina da Michele Marsiglia, presidente diFederPetroli Italia, organizzazione imprenditoriale di categoria che include anche l’indotto del settore Oil & Gas,è stata espressa soddisfazione gli incontri che avrà oggi il ministro degli Affari esteri nella capitale libica.
«La visita in Libia che compirà oggi il ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio è particolarmente importante per il nostro Paese in questo momento – ha infatti affermato Marsiglia -, da fonti della Farnesina si è venuti al corrente del fatto che il ministro a Tripoli incontrerà sia i referenti politici che i vertici della compagnia petrolifera libica National Oil Corporation (NOC)».
«L’importanza della visita – ha aggiunto il presidente di FederPetroli Italia – oltre che per un possibile processo di pace, riveste per noi del settore delle materie prime energetiche un passo in avanti per le attività italiane e internazionali in Libia. Nonostante le continue fibrillazioni del Governo libico e delle diverse parti coinvolte nel conflitto, già dai primi di luglio venne annunciato lo sblocco dell’export petrolifero e l’inizio di una produzione di greggio, che nel tempo potrà spingersi ai livelli estrattivi del passato. La situazione in Libia sta pian piano migliorando, quindi confidiamo in questa visita del titolare del dicastero della Farnesina per un migliore e più definito ruolo italiano nello strategico Paese nordafricano».
Marsiglia ha poi sottolineato che: «Le imprese dell’Oil & Gas italiane e del bacino mediterraneo attendono con ansia di operare a pieno regime in Libia, nelle prossime settimane abbiamo in programma dei meeting per un ritorno in Libia e, al riguardo, sono numerosi i progetti di rilievo sviluppati dall’industria italiana».
Infine, egli ha concluso ribadendo il proprio favore riguardo all’aggiornamento di una commissione mista italo-libica sulle questioni economiche: «FederPetroli Italia – ha infatti affermato – è fiduciosa che presto si potranno affrontare delicati dossier e studiare nuove prospettive di sviluppo nelle relazioni economiche e politiche di entrambi i paesi».