ARTE, pittura. Franco Azzinari: sulla tela, attraverso il tratto e i colori, si esprime nel linguaggio della natura

Il «ritrattista ufficiale» di Gabriel Garcia Marquez e Fidel Castro espone oggi a Carpineto Romano, si tratta della rassegna antologica

Azzinari possiede la capacità di carpire il linguaggio della natura, di sentire le voci nascoste che il vento libera nell’assordante silenzio delle distese di grano e di erbe selvatiche. Un poeta e pittore del vento, dunque, che questa sera sarà ospite della città d’arte di Carpineto Romano.

L’evento d’arte contemporanea di portata internazionale avrà luogo nel cuore del borgo antico della cittadina laziale, egli esporrà le sue opere nel quadro della rassegna antologica dedicata a “I Venti del Mediterraneo”.

Una manifestazione sopravvissuta alla XXX edizione del Palio della Carriera, che quest’anno purtroppo è stato annullato a causa degli effetti della pandemia di coronavirus

Il pittore calabrese è appena giunto dal Principato di Monte Carlo, dove nei giorni scorsi ha esposto le sue tele dedicate ai bambini dell’Amazzonia, un progetto umanitario che rinviene la sua ispirazione nei Vangeli e nell’azione di questo pontefice. Egli riproporrà a Carpineto le sue opere dense di luce e di colori.

Franco Azzinari, artista di caratura internazionale, è noto nel panorama artistico come «il pittore del vento», un appellativo datogli dal giornalista Sergio Zavoli. Di lui, il Premio Nobel per la letteratura Gabriel Garcia Marquez ha scritto che è «l’artista che riesce a carpire il linguaggio della natura, a sentire le voci nascoste che il vento libera nell’assordante silenzio delle distese di grano e di erbe selvatiche».

Ancora prima dello scrittore sudamericano lo aveva apprezzato anche Federico Fellini, che ne aveva tessuto le lodi affermando che: «Nelle sue tele abbondano i paesaggi in cui la luce irradiante filtra come per incanto; dalla tela, infatti, emana un non so che, odore di ginestre, di gelsomino o di grano alto, biondo, maturo, pervaso di tiepide atmosfere, mossi dal dolce vento del mediterraneo».

Anche l’indimenticabile professor Federico Zeri aveva avuto modo di apprezzare l’artista. «Io mi diverto molto a guardare i tanti fili d’erba eseguiti con una perfezione addirittura maniacale – affermò Zeri -, la sua pittura è sorretta da una tecnica straordinaria e da una suprema bellezza del senso del colore».

Originario di San Demetrio Corone, in Calabria, Azzinari è anche cittadino onorario di Altomonte, laddove gli sono stati dedicati degli gli spazi nella Torre Pallotta, un edificio storico costruito nel 1052 che oggiAggiungi un appuntamento per oggi è sede del “Museo Franco Azzinari”, che vanta sessanta tra le sue opere maggiormente significative, realizzate nel corso dei suoi cinquanta anni di lavoro.

La natura di Azzinari è magica e solare, idealizzata, mutevole inno alla bellezza e alla vita. È la sua terra, la Calabria, la musa dell’artista, poiché egli si ispira con amore filiale ai luoghi dell’infanzia, che si intrecciano con le atmosfere dei luoghi e con memorie e sensazioni.

Una terra caratterizzata dal sole, dal mare e da paesaggi che celano umori e suoni, voci e memorie, ma anche storie antiche che attendono di essere ascoltate e poi raccontate.

Reduce da una serie di successi ottenuti con le sue mostre all’estero – si ricordano quella di Boston, “Looking for Hemingway”, quella dell’Havana, “Espressioni di Gabriel Garcia Marquez” e il “Rostro de la Historia” (venti ritratti in bianco e nero di Fidel Castro) -, oggi sarà presente all’inaugurazione della sua esposizione pittorica a Carpineto Romano Città d’Arte, evento che vedrà la partecipazione di personalità della cultura, oltreché delle autorità locali, quali il sindaco della cittadina Stefano Cacciotti e l’assessore alla Cultura Emanuela Massicci.

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