A nulla sono valsi gli appelli del premier alla calma e al dialogo. Solo un’ora prima che uscisse la notizia del suo arresto, Cisse aveva manifestato la disponibilità del governo a impegnarsi in “un colloquio fraterno” con i militari “allo scopo di spazzare via tutti i malintesi”. Netta la condanna della comunità internazionale: l’Onu ha convocato per domani una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza e ha chiesto il rilascio immediato e senza condizioni del presidente.
L’Unione europea, per il tramite dell’Alto rappresentante della politica estera, ha definito inaccettabile qualsiasi cambiamento anti-costituzionale, condannando con forza il tentativo di colpo di stato.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha subito condannato “il tentativo di ammutinamento” e ha chiamato i presidenti dei paesi confinanti (il nigeriano Mahamadu Issufu, l’ivoriano Alassane Ouattara e il senegalese Macky Sall) al fine di discutere riguardo alla crisi. L’inquilino dell’Eliseo ha espresso poi il suo pieno sostegno agli sforzi di mediazione dell’Ecowas, la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, assicurando che seguirà da vicino la situazione.