TERRORISMO, misteri italiani (5). Strage di Bologna, richiesta l’istituzione di una commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta: il parere di Elisabetta Zamparutti, tesoriere dell’Associazione nessuno tocchi Caino

L’iniziativa è stata assunta dal neonato «intergruppo parlamentare 2 agosto». Una volta formata, la commissione d’inchiesta acquisirà e vaglierà l’intera documentazione prodotta dalle commissioni parlamentari d’inchiesta precedenti e di altri documenti, come i cablogrammi classificati come «segretissimi» inviati e ricevuti dal colonnello del Sismi Giovannone a Beirut. Il fantasma del “lodo Moro” aleggia ancora inquietante

In occasione della ricorrenza del trentanovesimo anniversario della strage alla stazione di Bologna, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella attraverso un suo comunicato ha espresso la necessità dell’eliminazione delle «zone d’ombra» che ancora oscurano il caso.

Dal canto  suo, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, intervenuto alla cerimonia tenutasi presso il consiglio comunale della città felsinea, ha affermato che: «Il tempo del silenzio è finito e ci stiamo muovendo finalmente tutti nella stessa direzione. Oggi mancano ancora tasselli, ma la magistratura è al lavoro. Un lavoro delicato, dopo i processi sui depistaggi che ci costringe ancora a un’attesa, ma che ci da la speranza finalmente di fare luce su quanto accaduto senza zone d’ombra».

Nella giornata di ieri, attraverso una conferenza stampa sono state invece illustrate le motivazioni e le finalità del neocostituito «intergruppo parlamentare 2 agosto: la verità oltre il segreto sulla strage di Bologna», che chiede che venga istituita una commissioni parlamentare bicamerale d’inchiesta.

Finora hanno aderito a esso parlamentari esponenti di Fratelli d’Italia, della Lega, di Forza Italia e del Movimento 5 stelle, tuttavia è nell’auspicio dei promotori la partecipazione anche di deputati e senatori del Partito Democratico.

In ogni caso, qualora le forze politiche di cui fanno parte i firmatari dell’intergruppo dovessero richiedere l’istituzione della commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta, già di per sé in Aula disporrebbero dei numeri per ottenere questo risultato.

Una volta formata, la commissione d’inchiesta verrebbe composta da venti deputati della camera e da venti senatori, le sue finalità sarebbero quelle di accertare e fare chiarezza avvalendosi dei particolari pregnanti poteri conferitile dalla legge – attraverso l’acquisizione e il vaglio dell’intera documentazione prodotta dalle commissioni parlamentari d’inchiesta precedenti (terrorismo e stragi, Moro, P2, Mitrokhin, eccetera) e di altra fondamentale documentazione, come ad esempio i cablogrammi classificati come «segretissimi» inviati e ricevuti dal colonnello Stefano Giovannone, al tempo capocentro CS (controspionaggio) del Sismi a Beirut, vincolati  questi ultimi dal segreto di Stato.

Accertare su base nazionale e internazionale la verità sulla strage del 2 agosto 1980, tuttavia all’ottenimento di questo risultato si frappone un gigantesco convitato di pietra: il lodo Moro.

Quali sarebbero gli effetti di una sentenza giudiziaria definitiva che sancisse il sostanziale sostegno dello Stato italiano a terroristi e/o agenti di servizi segreti esteri nel compimento di stragi e altre azioni criminali nel territorio di altri Paesi, inclusi quelli alleati della Nato?

Quanto costerebbe all’Italia questa “indicibile” colpa?

Oltre agli incommensurabili risarcimenti alle vittime e ai loro parenti in termini economici, dovrebbe pagare anche sul piano dell’immagine e della credibilità, poiché quella macchia equiparerebbe i governi della Repubblica succedutisi dal 1973 al 1979 ai rogue states che l‘Occidente ha sempre indicato come gli «sponsor» del terrorismo internazionale.

A174 – MISTERI ITALIANI, 39 ANNI FA LA STRAGE DI BOLOGNA: RICHIESTAUNA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA, a insidertrend.it parla ELISABETTA ZAMPARUTTI, già parlamentare del Partito Radicale e attualmente tesoriere dell’associazione Nessuno Tocchi Caino (2 agosto 2019). L’iniziativa è stata assunta dal neonato «intergruppo parlamentare 2 agosto». Una volta formata, la commissione d’inchiesta acquisirà e vaglierà l’intera documentazione prodotta dalle commissioni parlamentari d’inchiesta precedenti e di altri documenti.

Come i cablogrammi classificati come «segretissimi» inviati e ricevuti dal colonnello del Sismi Giovannone a Beirut. Tuttavia il fantasma del “lodo Moro” aleggia ancora inquietante e, se la sua esistenza – della quale tutti i decisori politici di allora erano perfettamente al corrente – fosse sancita da una sentenza giudiziaria definitiva allo Stato italiano verrebbero ascritte delle responsabilità in odine al sostegno, seppure indiretto, fornito a terroristi e agenti di servizi segreti esteri nel compimento di stragi e azioni criminali nel territorio di altri Paesi, inclusi quelli alleati della Nato. A quel punto quanto costerebbe al Paese quella “indicibile” colpa?

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