TECNOLOGIA, telecomunicazioni. Il dibattito sull’impatto ambientale di 5G e IoT

Alcune voci si levano riguardo alla pericolosità di queste innovative tecnologie, tuttavia ci vorranno anni prima che gli effetti sulla salute e sul pianeta siano noti in tutti i loro aspetti. I ritmi biologici sono controllati dall’ambiente elettromagnetico naturale della Terra e che il benessere di tutti gli organismi dipende dalla stabilità di questo ambiente

di Sofia Basile, pubblicato da  Vision & Global Trends. International Institute for Global Analyses il 22 luglio 2020 – Le nuove tecnologie di comunicazione e informazione (ITC) e il 5G ci permettono oggi di condurre stili di vita comodi e facili con una sempre maggiore interconnessione e immediatezza nello scambio di dati. Da non dimenticare però le conseguenze che questi strumenti hanno sull’ambiente e sull’uomo.

Attualmente pochi studi sono stati condotti a riguardo e nulla di definito è stato attestato, poiché gli effetti che questi nuovi strumenti comportano saranno osservabili solo tra una decina di anni. Questa è la prima generazione ad avere un’esposizione a questo livello di radiofrequenze artificiali a microonde (RF EMR) “dalla culla alla tomba” e ci vorranno anni prima che gli effetti sulla salute e sul pianeta siano noti.

Riguardo ai rischi e ai pericoli che stiamo correndo nello sviluppo di queste nuove tecnologie, si riscontrano opinioni differenti.

L’ Alto funzionario del governo della Corea del Sud ha affermato che le preoccupazioni per i possibili effetti sulla salute e sull’ambiente causati dalle reti 5G sono «completamente prive di fondamento». Ad appoggiarlo Ki-Young Choi, il nuovo ministro della scienza e delle tlc, che ha respinto le affermazioni secondo cui le onde elettromagnetiche 5G potrebbero comportare possibili danni alla salute delle persone e al nostro ecosistema.

In armonia con le osservazioni di Choi, emerge anche l’opinione del ministro britannico per il digitale Matt Warman, il quale facendo riferimento a autorevoli rapporti dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ha osservato che i segnali mobili 5G superveloci non sono pericolosi.

A confermare le loro tesi sono i dati rilevati delle stazioni base cinesi 5G le quali hanno uno standard di radiazione inferiore a 40 microwatt per centimetro quadrato, valore molto inferiore alla radiazione media di elettrodomestici come asciugacapelli (100 microwatt per centimetro quadrato) e router WIFI (60 microwatt per centimetro quadrato).

A chiudere il cerchio troviamo anche il parere svizzero dell’operatore di telecomunicazioni Sunrise, Olaf Swantee che dichiara il 5G “una forza protettiva per il nostro ambiente”, poiché può aiutare a ridurre le emissioni di carbonio e i livelli di CO2 nell’atmosfera, nonché a ridurre la quantità di rifiuti generati dalla società.

Non tutti però concordano con queste posizioni e team di scienziati, dottori e Organizzazioni per l’ambiente si appellano ai vari organismi internazionali (UN, WHO, EU, Council of Europe) al fine di frenare questo processo di diffusione della rete wireless 5G poiché comporterà una perenne ed irreversibile esposizione alle radiazioni di radiofrequenza.

Secondo le loro considerazioni, ciò che sta accadendo può essere denunciato come un crimine ai sensi del diritto internazionale. L’obiettivo a cui puntano i giganti del mercato è che ogni persona sulla terra potrà avere un accesso immediato alle comunicazioni wireless ad altissima velocità e bassa latenza in qualsiasi punto del pianeta, anche nelle foreste pluviali, nell’oceano centrale e nell’Antartico.

Ciò che si fatica a riconoscere però è il cambiamento ambientale che avrà luogo su scala globale. La densità pianificata dei trasmettitori di radiofrequenze è impossibile da prevedere, di fatto oltre a milioni di nuove stazioni base 5G sulla Terra e 20.000 nuovi satelliti nello spazio, 200 miliardi di oggetti trasmittenti faranno parte dell’Internet of Things entro la fine di quest’anno.

Nonostante la diffusa negazione, si stanno accumulando prove cliniche di esseri umani e di piante e animali che dimostrano le numerose malattie e danni causati da un sempre maggiore inquinamento elettromagnetico.

La Terra, la ionosfera e l’atmosfera inferiore formano il circuito elettrico globale in cui viviamo ed è noto che i ritmi biologici sono controllati dall’ambiente elettromagnetico naturale della Terra e che il benessere di tutti gli organismi dipende dalla stabilità di questo ambiente. Purtroppo questi elementi del nostro ambiente elettromagnetico sono già stati alterati dalle radiazioni delle linee elettriche e il posizionamento di decine di migliaia di satelliti sia nella ionosfera che nella magnetosfera, emettendo segnali modulati a milioni di watt e milioni di frequenze, comporta quindi un alterazione notevole del nostro ambiente elettromagnetico il quale incide di conseguenza sul nostro adattamento.

Il quadro descritto fin ora è quindi poco chiaro ed è evidente la necessità di assumersi la responsabilità di verificare l’attendibilità e la scientificità delle previsioni riguardo le conseguenze delle nuove tecnologie.

Emerge così l’urgenza di adottare misure immediate per la salvaguardia dell’umanità e dell’ambiente, conformemente agli imperativi etici e agli accordi internazionali.

Da ultimo si deve riconoscere comunque l’importanza che le innovazioni e il progresso ricoprono nella nostra quotidianità e la dipendenza che ormai gli individui hanno verso il benessere e le agevolazioni permesse da queste nuove tecnologie.

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