ENI, Nigeria. Milano, processo per le tangenti Opl245: la Pubblica accusa chiede la condanna di Descalzi

Michele Marsiglia (FederPetroli Italia): «Qualcuno “gioca a nascondino” senza fare un mea culpa e di conseguenza paga anche chi non dovrebbe pagare»

«Non ho parole. Ho passato una delle notti più brutte degli ultimi anni. Per chi come me ha vissuto il periodo dell’inchiesta “mani pulite”, ieri mi è sembrato di ritornare indietro di trenta anni: un tempo parlavamo di Enimont, oggiAggiungi un appuntamento per oggi di Eni.

Sono sempre più convinto che qualcuno giochi a nascondino senza fare un mea culpa e di conseguenza paga anche chi non deve pagare.

Il nodo più complicato è il fatto che gran parte dell’indotto petrolifero internazionale sa che alcune persone non hanno avuto nessun ruolo nella vicenda anzi, sono state manovrate sfruttando l’esercizio delle loro funzioni a quel tempo. La Procura della Repubblica di Milano potrebbe chiamare qualche azienda che era interessata al business Opl245 e verificare il tutto.

La verità verrà fuori su questa infinita vicenda. La mia massima solidarietà, stima e vicinanza a Claudio Descalzi, sicuro e certo che ne verrà fuori vincente ed a testa alta, a quel punto ci sarà da divertirsi con chi ha preso in giro l’Eni e la Giustizia italiana».

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