Il 31 luglio l’autoironica e bella – nel senso di “davvero attraente” col suo caschetto di capelli – attrice milanese compirà ceto anni, un secolo di vita intensamente vissuta, inclusi i dolori della persecuzione e della fuga in Svizzera di parte della sua famiglia, travagliata, come molte furono costrette a fare in totale assenza di libertà negli ultimi anni della Seconda guerra mondiale.
Già, poiché la Valeri (al secolo Franca Maria Norsa) è mezza ebrea da parte di padre e per questo dovette fare letteralmente carte false per non essere deportata nei campi di sterminio.
Ma poi c’è stato e c’è il dopo, la vita. Il cinema, il successo e le passioni come la musica ovviamente gli amori.
«Direi che sto bene», dice oggi, a quasi un secolo di età, dalla sua abitazione vicino a Corso Francia a Roma, con sempre vicina sua figlia Stefania «suo tramite con il mondo esterno».
Franca Valeri nonostante la venerabile età sta bene, e questo ci rende felici, seppure non possa leggere e scrivere, tuttavia possa ragionare.
«La mia mente lavora molto – ha affermato di recente l’attrice -, ma i miei pensieri sono soprattutto verso il passato».
Ella si sente molto legata ai giovani e ricorda loro che i suoi anni più belli sono stati quelli del dopoguerra.
«Chi non li ha vissuti non può capire. Erano anni pieni di opportunità per tutti. C’era tanta voglia di fare dopo gli anni bui e terribili della guerra».
Sono stati gli anni della recitazione a Parigi con la compagnia dei Gobbi, assieme al futuro marito Vittorio Caprioli, e Alberto Bonucci.
«Sono stati i più felici della mia vita», ama sottolineare.
Tra pochi giorni compirà cento anni e nel suo consuntivo, ovviamente oltre ai ricordi, ci sono la figli a e i nipoti, poi la musica e l’altro grande amore della sua vita: i teatro.
«Non ho dubbi – dice sena esitazione -, ho amato il teatro più di ogni cosa. L’ho sempre immaginato come un uomo affascinante ed esigente. Ho amato anche degli uomini naturalmente ma non avrei lasciato il teatro e il mio mestiere per nessun uomo al mondo. Quando si apre il sipario si apre un orizzonte che esclude tutti gli altri».
Cara Franca…