BALCANI, Cossovo. Trattative Belgrado-Pristina, Hoti: «Ancora non ufficiale la data del previsto summit di Parigi»

Si tratterebbe di una risposta diplomatica alle mosse degli Stati Uniti per cercare di riportare l’asse della mediazione in Europa in attesa degli eventuali processi per crimini contro l’umanità agli ex leader dell’Uçk

Il primo ministro cossovaro Avdullah Hoti dovrebbe recarsi la prossima settimana in Francia per partecipare a un vertice sulla normalizzazione dei rapporti con la Serbia.

Egli, tuttavia, interpellato allo specifico riguardo dalla stampa, ha dichiarato che «il suo ufficio è in attesa di comunicazioni ufficiali in merito a questo appuntamento». «Stiamo aspettando – ha precisato – che la data e le modalità del vertice di Parigi vengano confermate al più presto. Non appena lo saranno le annuncerò pubblicamente».

Dopo l’annullamento del vertice in calendario a Washington per la fine di giugno, Francia e Germania si sono offerte di ospitare l’incontro. L’inviato speciale Usa per il dialogo Pristina-Belgrado, Richard Grenell, ha confermato nei giorni scorsi la cancellazione del summit che era stato programmato per il 27 giugno alla Casa Bianca, saltato a seguito della defezione della delegazione cossovara, diretta conseguenza della formalizzazione delle accusa di crimini di guerra e crimini contro l’umanità formulati dalla Procura speciale dell’Aia a carico del presidente cossovaro Hashim Thaçi.

Hoti aveva quindi annunciato che non si sarebbe recato a Washington, mentre, nella giornata di mercoledì 24 giugno, Thaçi aveva reso noto alle autorità statunitensi che non avrebbe preso parte all’incontro.

Egli, assieme ad altri nove esponenti politici cossovaro-albanesi, è stato incriminato per crimini di guerra dall’Ufficio del procuratore speciale dell’Aia.

Secondo i pubblici ministeri, gli accusati sarebbero responsabili di un centinaio di omicidi, oltreché di avere compiuto atti di tortura, persecuzioni e sparizioni forzate di persone durante il conflitto combattuto tra il 1998 e il 1999.

Tra gli accusati figura anche il leader del Pdk (Partito Democratico del Kosovo) Kadri Veseli.

L’accusa è il risultato di una lunga indagine e riflette la determinazione della Procura speciale, «che è in grado di provare tutto oltre ogni ragionevole dubbio», si legge in una nota diretta alla stampa emessa dall’Aia.

Thaçi e altri attuali esponenti politici del Kosovo – come appunto l’ex presidente del parlamento Veseli – avrebbero svolto un ruolo di primo piano nel movimento di resistenza armata contro la Serbia (all’epoca ancora Jugoslavia), cioè l’Esercito di liberazione del Kosovo (Uçk).

Meno di un anno fa, l’ex primo ministro Ramush Haradinaj aveva dovuto rassegnare le proprie dimissioni dall’incarico dopo essere stato convocato dallo stesso Tribunale in quanto accusato di crimini di guerra.

L’annullamento del vertice alla Casa Bianca avviene mentre anche l’Unione europea tenta di recuperare il suo ruolo di mediatore nel difficile dialogo, questo nel quadro dell’azione condotta dall’inviato speciale Miroslav Lajčak.

In tale contesto va ad aggiungersi anche l’iniziativa franco-tedesca, culminata nell’organizzazione di un altro summit, finalizzato a facilitare la normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina, che verrebbe ospitato dal presidente francese Emmanuel Macron a Parigi il prossimo 17 luglio.

Come anticipato dalla stampa cossovara, si tratterebbe di una risposta diplomatica alle mosse degli Stati Uniti per cercare di riportare l’asse della mediazione in Europa.

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