USA, Difesa e lavoro. Trump ai cantieri navali Fincantieri Marinette in Wisconsin dove si costruiscono le fregate FFGX

Alla base della visita motivi sia di natura politica interna che internazionale: il presidente in carica è in difficoltà presso il suo stesso elettorato e le elezioni sono ormai alle porte, inoltre, egli vuole esibire ai rivali di Washington lo sforzo profuso per svecchiare lo strumento militare americano

«Con la vostra fatica, perizia e  devozione, forgerete il futuro della marina militare americana,  realizzando il simbolo massimo del potere e prestigio americano». Queste sono le parole pronunciate dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump la notte scorsa rivolgendosi ai lavoratori della Fincantieri Marinette Marine, la filiale statunitense del gruppo industriale della cantieristica navale che nei mesi scorsi si è aggiudicata un contratto con la US Navy per un valore di cinque miliardi e mezzo di dollari, che prevede la costruzione di dieci nuove fregate FFGX.

Nel corso del intervento il presidente americano ha lodato la «leadership» di Fincantieri, sottolineando successivamente che: «Sotto la mia  amministrazione, lavoratori come voi sono un tesoro nazionale».

Egli ha colto quindi l’opportunità per ribadire il principio cardine della sua campagna elettorale (quella che lo ha portato alla Casa Bianca  quattro anni fa e anche quella attualmente in corso, poiché negli Usa si voterà il prossimo novembre alle presidenziali), cioè «compra americano e assumi americani».

Egli ha infine concluso affermando che: «Grazie al colossale investimento della marina militare verranno creati 9.000 nuovi posti di lavoro in tutto l’indotto dei cantieri in Wisconsin».

Alla vigila della visita era stato  diffuso un sondaggio  nel quale Joe Biden, rivale del presidente in carica alle prossime presidenziali, veniva dato in vantaggio di otto punti in quello specifico Stato dell’Unione, parte di quel Mid West “cintura della ruggine” dove nel 2016 Trump ottenne il massimo consenso.

Si comprende bene, quindi, come questa visita rientri nel quadro della competizione politica che ha a oggetto la Casa Bianca, e che vede il Wisconsin come uno Stato che, a differenza del recente passato, oggi oscilla tra al consenso ai democratici e quello ai repubblicani. Un evento che vorrebbe rilanciare quell’obiettivo dell’America first che, non certo conseguito, sul piano comunicativo assume sempre più le caratteristiche di uno slogan sbiadito, seppure oggi alcune multinazionali estere abbiano ritenuto opportuno investire e produrre negli Usa, dando lavoro agli americani dopo anni di delocalizzazione sull’altra sponda dell’Oceano Pacifico delle imprese americane.

Nella visita di Trump si coglie anche un altro aspetto: lo sforzo di esibire – sia in patria che agli avversari attuali e potenziali sullo scacchiere internazionale – lo svecchiamento dello strumento militare statunitense.

La visita fatta ai cantieri navali di proprietà di Fincantieri da Trump segue quella, risalente ad alcuni mesi fa, del suo vicepresidente Mike Pence.

Trump è stato il primo presidente degli Stati Uniti d’America a visitare il sito industriale, dove le Littoral Combat Ships vengono costruite, incontrando buona parte dei settecento addetti occupati negli impianti.

«Siete un patrimonio del Paese e forgerete il futuro della Navy», ha detto loro, sottolineando retoricamente il patriottismo dei lavoratori.

Nei giorni scorsi era scaduto il termine previsto dalla legge entro il quale gli altri candidati alla gara per la fornitura alla US Navy delle unità avrebbero potuto presentare ricorso contro la decisione relativa alla commessa.

La consegna della prima fregata è prevista per il mese di luglio del 2026, a essa seguiranno poi le altre.

Fincantieri si è aggiudicata la commessa industriale vincendo una competizione che aveva visto suoi antagonisti agguerrite e qualificate imprese statunitensi del settore della Difesa quali Huntington Ingalls Industries e General Dynamics Bath Iron Works.

Il Gruppo industriale triestino ha acquisito i tre impianti nel Wisconsin nel 2008, investendovi successivamente 180 milioni di dollari.

Attualmente sono in fase di realizzazione – o, comunque, in portafoglio di Marinette – una trentina di unità navali.

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