CONFLITTI, guerre ibride. Intelligenza Artificiale: un potenziale «elemento chiave» dell’Hybrid Warfare?

Secondo Hybride CoE, attualmente, le tendenze tecnologiche suggerirebero che il portafoglio di pericoli ibridi si espanderà rapidamente

Nella newsletter diffusa dal Capitolo di Roma dell’AFCEA (Armed Forces Communications and Electronics Association) – la nr.3 del giugno 2020 – viene resa nota la possibilità di documentarsi sulle potenzialità insite nell’intelligenza artificiale (AI, Artificial Intelligence) con specifico riferimento alle cosiddette «guerre ibride».

Nel quadro delle segnalazioni delle pubblicazioni delle tesi realizzate dai borsisti militari del master di secondo livello in Ingegneria e Diritto internazionale dello Spazio nei sistemi di comunicazione, navigazione e sensing satellitare per l’anno accademico 2019-2020 – per il quale il capitolo romano dell’Associazione ha finanziato tre borse di studio a beneficio di tre militari -, vengono resi disponibili sul sito web AFCEA alcuni interessanti contributi.

Secondo Hybride CoE, attualmente, le tendenze tecnologiche suggeriscono che il portafoglio di pericoli ibridi si espanderà rapidamente.

Oggi, le nuove tecnologie forniscono un modo per raggiungere obiettivi politici nella zona grigia delle varie interfacce, come ad esempio tra guerra e pace.

Allo stesso tempo, tuttavia, i nuovi sviluppi tecnologici possono offrire opzioni per meglio identificare, comprendere, difendere e contrastare gli attacchi ibridi. Pertanto, è importante che i leader politici e militari e i livelli decisionali, così come l’industria e il mondo accademico, sviluppino una comprensione completa delle implicazioni delle nuove tecnologie in un contesto di guerra/conflitto ibrido.

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