Siglato a Roma il nuovo Protocollo d’intesa e di collaborazione istituzionale tra la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, guidata dal Procuratore Federico Cafiero De Raho, e l’Istituto Eurispes, presieduto dal professor Gian Maria Fara.
L’accordo rinnova il piano triennale già in essere dal 2017 finalizzato all’analisi e all’approfondimento dei dati e delle informazioni con i quali l’Eurispes potrà supportare le attività della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e, allo stesso tempo, ricavare indicazioni attraverso le quali indirizzare la propria attività di ricerca su fenomeni emergenti e di grande rilevanza sul fronte dell’evoluzione della criminalità organizzata e del terrorismo, in un’ottica di monitoraggio e analisi anche internazionale.
La convenzione viene inoltre ampliata impegnando i due Enti a coordinare congiuntamente l’attività dell’Osservatorio permanente sulla sicurezza, nominandone, di comune accordo, il presidente e i due vicepresidenti e costituendo, al contempo, un comitato scientifico composto da studiosi, docenti, rappresentanti della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, esperti che a diverso titolo operano nel settore della sicurezza, della lotta alle mafie e al terrorismo.
«Il Protocollo – ha sottolineato il Procuratore Federico Cafiero De Raho – aggiunge un ulteriore e importante tassello ad un lungo percorso di vicinanza e collaborazione con l’Istituto, sempre in prima linea nell’osservazione puntuale delle dinamiche criminali interne e internazionali del nostro Paese. Con il lavoro dell’Osservatorio avremo l’opportunità di approfondire le tendenze in atto e anticipare scenari e avviare azioni mirate di contrasto al crimine organizzato».
Secondo il presidente Gian Maria Fara, con l’accordo siglato con la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo «si conferma il riconoscimento dell’importanza del lavoro svolto, in spirito di servizio, dall’Eurispes dal 1982 a oggiAggiungi un appuntamento per oggi, sui temi della sicurezza e della lotta alle mafie, e si avvia un potenziamento delle attività di ricerca e di studio innovativo che saranno anche di ausilio alla DNA nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali».