GOLFO PERSICO, Qatar. Riavvio del dialogo con i sauditi e ricompattamento all’interno del Consiglio di Cooperazione del Golfo, questi gli auspici di Doha (e degli Usa)

Uscire dall’isolamento decretato a suo tempo dai sauditi è fondamentale e, se Bahrein ed Emirati Arabi Uniti permangono allineati a MbS e non parlano con Doha, ma qualcosa presto potrebbe cambiare grazie alla mediazione del Kuwait. Di questo e di altro – incluso il rapporto con la Turchia di Erdoğan - ha parlato ad Al Jazeera il Vice Primo ministro e ministro degli Affari esteri qatarino Sheikh Mohammed bin Abdul Rahman Al-Thani; insidertrend.it pubblica di seguito il testo integrale nelle lingue inglese e araba dell’intervista rilasciata dal Vice Primo ministro e ministro degli Affari esteri qatarino Sheikh Mohammed bin Abdul Rahman Al-Thani

«Oggi nelle crisi aperte nella regione siamo tutti perdenti. Tutte le parti sono perdenti. Ma quando si adotterà il linguaggio della ragione e della saggezza per comprendere finalmente che abbiamo perso abbastanza e che dobbiamo guardare al futuro?»

Un interrogativo pesante come un macigno che piomba nel bel mezzo di una regione, quella del Medio Oriente e Nord Africa (che una volta si sarebbe definita anche Medio Oriente allargato) attualmente fortemente polarizzata.

A porlo, nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente televisiva satellitare quatarina Al Jazeera, è stato il Vice Primo ministro e ministro degli Affari esteri del Qatar Sheikh Mohammed bin Abdul Rahman Al-Thani, che, rispondendo agli interrogativi della stampa, ha colto l’opportunità per affrontare l’intero quadro delle problematiche del Medio Oriente e del Golfo Persico.

Egli ha infatti spaziato dalle conseguenze prodotte dagli ultimi sviluppi della situazione in Libia fino al blocco imposto al suo paese dagli “alleati” del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG), non mancato di trattare anche altre questioni di rilievo internazionale.

In particolare, emerge una seria riflessione sulle funzioni e le concrete capacità del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG), organizzazione che vide la luce ormai quaranta anni fa, alla fine del mandato presidenziale di Jimmy Carter e nell’immediatezza della Rivoluzione islamica in Iran, con tutto il corollario di tensioni che ne seguì.

Attualmente in Qatar si discute molto dell’utilità e della partecipazione a una organizzazione del genere, tant’è che alcuni ritengono addirittura possibile un’uscita di Doha dal consesso, qualcosa che assumerebbe un significato ancora più profondo – e, in questo caso, non soltanto sul piano simbolico – di quella che fu l’uscita dall’Opec, l’organizzazione dei Paesi produttori di petrolio.

Al-Thani ha esordito esaminando lo stato dei rapporti con il potente vicino saudita, Regno col quale da qualche tempo le relazioni erano andate peggiorando fino all’imposizione di un sostanziale “blocco” da parte di Riyadh a Doha.

In una delicata e turbolenta fase attraversata dalla regione, il Qatar aveva intrapreso una politica per certi aspetti autonoma e disallineata dagli altri partner del CCG, ritagliandosi propri spazi di influenza sempre più ampi anche attraverso il dialogo con importanti attori impegnati (anche ricorrendo massicciamente a loro proxi) nei conflitti apertisi in vari Paesi arabi dopo le cosiddette «Primavere arabe».

I profondi, ma allo stesso tempo controversi, rapporti con la monarchia degli Al-Saud sono l’aspetto forse principale nell’agenda dei vertici di Doha, assieme ovviamente a quelli con l’altra ineludibile potenza regionale dirimpettaia, cioè l’Iran, impegnato contro i sauditi in numerosi conflitti combattuti per procura.

Infine, non va dimenticato che il Qatar ospita la più grande base militare statunitense del Medio Oriente, quella di Al Udeid, a sud-ovest della capitale, ma non solo, da qualche tempo nell’Emirato è stato rischierato un corposo contingente di truppe turche.

Le controversie che non è stato possibile dirimere mediante lo strumentario precedentemente approntato nel quadro dell’Accordo di Riyadh permangono dunque aperte e sono fonte di contrasti, ma malgrado ciò prosegue la mediazione kuwaitiana.

Risalgono infatti a due giorni fa le dichiarazioni pubbliche rese dal Primo ministro di Al Kuwait dalle quali emergerebbero delle speranze in ordine a una prossima composizione delle divergenze.

È evidente che le dinamiche sui piani politico, economico e militare hanno portato alla necessità di una revisione delle diverse posizioni delle potenze (piccole e grandi) della regione, con la conseguente riapertura di finestre di dialogo anche tra le petromonarchie del Golfo in vista di non del tutto escludibili riallineamenti.

Risale a due settimane fa la visita ufficiale nel Kuwait dello stesso Abdul Rahman Al-Thani, una risposta all’iniziativa di dialogo veicolata attraverso Sheikh Sabah, che potrebbe condurre all’apertura di un tavolo negoziale nell’ambito del CCG, auspici anche gli Stati Uniti d’America.

Il giorno precedente il Vice Primo ministro qatarino si era recato anche ad Amman, dove aveva avuto modo di confrontarsi sui vari problemi aperti con il sovrano hashemita.

 

Al-Jazeera – Deputy Prime Minister and Minister of Foreign Affairs Sheikh Mohammed bin Abdul Rahman Al Thani, welcome. Three years have passed since the blockade was imposed on Qatar. Do you know the cause of the problem, the essence of the problem?

Abdul Rahman Al-Thani, Deputy Prime Minister and Minister of Foreign Affairs – Of course, if we look at the background of the blockade, we will find that the reasons behind it and the circumstances in which it began, we will find a campaign of misinformation against the State of Qatar and an attempt to invent reasons for the blockade and justify it to the Gulf public opinion in particular and global public opinion in general. The second stage started with the hacking of Qatar News Agency, followed by a misinformation campaign against the State of Qatar and a campaign to demonize it. To this day, we do not find clear reasons for imposing this blockade, especially that the relations linking the State of Qatar and the countries of the blockade in the period that preceded it were good and friendly. There was continuous cooperation and dialogue between all the concerned states except for the problem that was raised by the UAE though its request to hand over the wife of the Emirati opponent two months before the blockade, and we did not expect that such problem would take us to such situation.

You say two months, but in reality, Prince Turki Al-Faisal, the former head of Saudi intelligence, who was also an ambassador in Washington and London, says that the problem is much older and goes back to twenty years in fact, and that there were many warnings to you during that period. He says that the cause of the crisis is attributed to the aspiration of the Qatari leadership to play a role in the region, according to what it calls “its interests”. What is your comment?

Of course, if the problem extends to twenty years as Prince Turki claimed in his interview, why wasn’t this problem solved during those twenty years when there were continuous dialogues and many statements from all Saudi officials about the depth of the relationship between the State of Qatar and the Kingdom of Saudi Arabia? Just a few days before the blockade and the online attack, the Saudi foreign minister was on a visit to the State of Qatar and addressed the Qatari Ambassadors Conference. This reflected the depth of the relationship between Qatar and the Kingdom at that time. His Highness the Amir, Sheikh Tamim, came to power in 2013, and the problems began only a few months after that without even knowing the Amir’s policy with withdrawing the ambassadors or the crisis of 2014, which led to the so-called Riyadh agreement that they violated.

Have you been fully committed to this agreement?

The State of Qatar was fully committed, and all the records of the Cooperation Council prove that. The commitment of the State of Qatar to the agreement and the violation of this agreement was clear from the measures that were taken by these countries, unfortunately. The Riyadh Agreement clearly provides for the settlement of any points of disagreement through a dispute settlement mechanism, and this mechanism was not used, so why then are they talking about respecting the Riyadh agreement that they did not respect in the first place?

Regardless of the reasons, regardless of compliance or non-compliance with the Riyadh agreement, there is a reality now: three years of blockade, and there are many attempts to resolve this crisis, at least by the State of Kuwait. A Kuwaiti official came out more than once to say resolution is close, God willing. The latest of these statements was given two days ago in fact, when Kuwaiti Prime Minister Sheikh Sabah Al-Khaled Al-Sabah said that there is hope for resolving (what he called) Gulf differences. Is there anything new?

We hope that the resolution will be sooner than later. Of course, I would like at the outset to thank the State of Kuwait, led by His Highness Sheikh Sabah Al-Ahmad, for assuming this responsibility since the beginning of the crisis, despite his preoccupations. He shouldered this responsibility by himself and came and visited the State of Qatar and the blockading countries at that time in an attempt to defuse this crisis, and his mediation continues to this day. There are continuous attempts by the sisterly State of Kuwait, which the State of Qatar highly appreciates and always responds to positively and constructively. Unfortunately, there is no clear roadmap to resolve this crisis until now. There are positive initiatives that we are evaluating, but the practical steps have not actually taken shape, and we hope that there will be practical steps not only for our sake but also for the sake of the Gulf Cooperation Council as an institution, the sake of our peoples and the sake of the regional security that was adversely affected by this blockade.

Since you have talked about visits, there is a visit that you have made personally two week ago on 21 May to Amman and Kuwait on 20 May 2020, during Conran pandemic at the time no one can out, except for very important matter. You took the plane and took the risk, and you went to send a message! There is a curiosity regarding this visit, please do not tell me it is a routine visit or a visit for bilateral relations?

Of course the visit that I have made to Kuwait, it was for a response to a message from His Highness Sheikh Sabah related to the crisis, and we went with the Qatari response which is always in line with having a constructive dialogue based on the principles that respect the sovereignty and international law. Also constructive dialogue based principle of equality among nations. There are efforts, as I mentioned to you previously led by the State of Kuwait, and the United States is also working in this regard to solve the crisis, where the State of Qatar contribute on it, and consider it a positive and a constructive way. We hope that these efforts will be fruitful one day and lead us to a solution. Till today there is no response from the other party.

I mean, is there an initiative on the table?

Yes, there is an initiative on the table, and there are positive atmospheres on this initiative, and we hope that this initiative will result in positive steps.

With Saudi Arabia specifically, or with the Emirates, with who?

We talked on golf crisis within the framework of the Gulf Cooperation Council, and with cooperation of the United States, and this was always the framework of our conversation.

This time you will be a conservative, but last time there were more than one attempt, can we know the number of the serious attempts that actually led to a real dialogue?

There was a dialogue between us and the Kingdom of Saudi Arabia, which I referred at the end of last year. This dialogue was observed by public opinion such a dialogue that achieved some accomplishments, but unfortunately it stopped, not by the State of Qatar, but from the Kingdom of Saudi Arabia, maybe the Kingdom of Saudi Arabia has reasons for that, but for us the reason was not clear, because the dialogue started in a positive and constructive way and it suddenly stopped and we found escalating campaign. We hope that this time will not be a repeat such as previous times, and we also hope that there will be more seriousness in dealing with the initiatives laid on the table by the State of Kuwait and the support of United States.

It is noticeable that you are the one who declare this attempt and the second party did not talk about it, and after that there was a tweet from Minister Anwar Gargash in which he says (this is another example where Qatar undermines the unity of Gulf States and wants incite disorder once again, while it talks about Saudi Arabia without talking about it us too?

The is not a question about undermining the unity, if we are talking about whoever the unity of Gulf Cooperation Council, we must talk about the blockading countries that have attacked the State of Qatar from the beginning, and imposed blockade on the State of Qatar, its people. In addition, blockading countries politicized its people against the State of Qatar, as well as politicizing all life aspects against State of Qatar, therefore his accusation is wrong, because the State of Qatar doesn’t separate.  The dialogue atmospheres in the Kingdom of Saudi Arabia were positive and might lead to dialogue and we proceed as we said from the beginning that the State of Qatar is open to dialogue, and whoever move towards us one step, then we move forward him ten steps, but it must be a serious and sincere step.

Do you deal with all blockading countries by the same way?

Are you keen to restore relations with all countries?

We are keen on the unity of the Gulf Cooperation Council regardless of what happened. Today everyone knows Golf crisis harm Gulf Cooperation Council and damaged it reputation, especially it reputation in front of its own people.

Recently, there have been rumors that you will leave the GCC, Lulwa Al-Khater, spokesperson, said that this issue is not correct and has no basis, and Qatar is sticking to its member in the GCC. What is the origin of the rumors? Especially, there are some Parties saying it is a test balloon, from your side, you launched the rumor, the you keep silent for about fifteen days, then you denied it?

We do not need a balloon test, we take our decisions and announce them, and therefore we talked about mobility, we speak with transparency before our people and in front of the whole world when there were positive attempts and atmosphere, we talked about these rumors, and there is a general popular frustration towards the GCC and towards the effectiveness of the GCC, but this does not mean that the leadership in the State of Qatar views the GCC only as a platform for meetings, but we have a future vision, on which the GCC was established by our parents and grandparents, today who launched this rumor? Let’s see who has an interest in launching this? who has an interest in getting the State of Qatar out of the GCC system. If the State of Qatar wanted to get out of the GCC system, it would have gone out in the days when the GCC as a system did not respond to the attack that took place at that time, in two thousand and seventeen.

Next year, the age of the GCC will be approximately forty years of age. In his horizon do you see its future? What we wait from this council, to transfer three of its boycotting members, and there are some kind of question about what it offers in the future?

Of course there are many questions about the GCC and its effectiveness, but Qatar behave with responsibility, it will not be a reason to collapse the Council. On the contrary, we believe that we must take advantage of such challenges to strengthen this council. The State of Qatar, when it gave solutions from the beginning, did not search for its advantage. Today we live naturally without relations with these States, whether it is with Saudi Arabia or with the UAE or with Bahrain, and unfortunately we hear voices saying that this crisis does not concern us and we will live without Qatar. The issue is not living with you or without you, we are interconnected peoples. We should think about our people and their future, and how we will deal with the region and its challenges in the future. We haven’t thought only about ourselves or only in the interest of the State of Qatar, in particular we said that the Council unfortunately have no role, but we are thinking about the future and we looked for a solution, we said this solution should be strengthening the GCC’s solution, a solution confirms that there will no recurrence crisis, not only with Qatar but with any other member of the Council, there must be a civilized dialogue built upon it a strong civilized institution that can respond to the aspirations of our people in this region. The issue is not bidding, or blockade. One, two, fifty years like what unfortunately some officials from the blockading countries mentioned at that time, we say to them after a year or two, there are countries that are change, others developed, and others end or disappear, we must look at the issue with more responsible spirit.

Well, if we want to look at this period in which there have been many developments before you talk about regional relations, let’s go back to a point related specifically to the United States. In the Arab street, there is an impression that the region is ordering by America, especially the Gulf, and let us be more frank, including Qatar, and that if Washington says it is time to reconciled, we will reconcile. It is interesting here that Trump has two years calling for Gulf reconciliation, and calls on the blockade countries to take steps towards Qatar. Regardless of his reasons, we know that Trump is not embarrassed to say things as they are, to embarrass those who have offended. This is not his problem now, according to the latest words, according to ancient American newspapers. Trump is now striving to fix it for reasons related to the air embargo, for example, because there are planes now traveling over Iran, and this is in Iran’s interest. He wants to stop this matter, that helped us to understand the equation here, the American’s role is challenging?

Of course, first of all there is no doubt that the United States has strategic relations with all the Gulf states, including the State of Qatar, which has a strong strategic relationship and cooperation with the United States in various levels, whether security, defense or economic levels, in energy in multiple fields. But that does not mean that the State of Qatar, and here I am talking only about the State of Qatar and I am not talking about the rest of the countries because I am not authorized to speak on their behalf, but the State of Qatar by virtue of this strategic relationship has discussions and dialogues with the United States, but these discussions do not compel us to follow the orders of the United States. We may agree with them on views regarding specific files and disagree with them on others, but the disagreement is in a civilized way and is solved in a civilized way, too. Claiming that if the United States wants to end the crisis it can end it and if it wants to ignite the crisis it can ignite it, I think if this theory is correct then there is a bigger question: what are the countries that only link their future, the future of their peoples, the future of their region and create a crisis with a neighboring country just by order of another State and solve it again by order of another State? I think the biggest question here is what are these countries that are willing to ignite a crisis with the State of Qatar just by a   foreign order? I do not think the issue is so. The issue in particular is that the blockading countries have a fundamental dispute with the State of Qatar, as they want the State of Qatar to be a follower and be run according to the same political approach that they are adopting. We respect their political approach. Their point of view may be correct in some matters and may be wrong I others. Our view, as well, may be correct in some matters, and wrong in others, but we should respect each other. The State of Qatar will not be a follower to anyone and will not listen to anyone’s dictates.

In a statement a month ago at a symposium with Johns Hopkins University, you said something remarkable, and enumerated reasons including the siege of Qatar and also touched on American relations and problems between America and Iran, and you enumerated the role of Turkey in the region, Libya and Yemen, all these things push or put the region on the brink of an explosion?

Correct, add the Corona Virus Crisis, which will also have social, economic and political impacts in the future.

When you talk about an explosion, does it mean that you are talking about weeks, months or what?

We cannot predict the period, but the region is experiencing this heat during all this period, which indicates- if there is no wisdom to find solutions to these problems- that an explosion will occur. Therefore, we are seeking to make the language of wisdom and reason prevail so that these crises be contained and resolved, and crises are resolved only through civilized dialogues. If we look throughout the history of all wars and military confrontations, the two sides always come out with a loss and agreements are reached on the basis of settlements and not on the basis that there is a winner and there is a loser. Today, we say we are all losers in all these crises in the region, all sides are losers, but when will there be a language of reason and Wisdom for us to understand that we have lost enough and must look to the future?

Let me ask you. A language of reason and wisdom versus this language of anger in social media, not only at the level of ordinary people, but also at the level of leaders, media professionals who got involved in, politicians and People from all spectra. There is anger and this unfortunately undermines the efforts sometimes and the language of reconciliation, the language of reason and wisdom that you are talking about?

Unfortunately, there is an abuse of the freedom space available today on social media platforms as we see it today. One of the main places for misusing  such  freedom is found in the Arab world, specifically in the Gulf, where social networking has been mobilized in a systematic campaign against the State of Qatar to demonize the State of Qatar and which, unfortunately, created hatred towards the State of Qatar by the blockading countries. They used this weapon to mobilize peoples and stir regional and international opinion against the State of Qatar.

But, to be just there are some Qatari tweets that use the same language?

Please, let me just finish, there were some Qatari replies but I would not  say that these replies are correct or wrong and I would not say the Qatari is right and the other is wrong, all are wrong in stimulation the media and the social media in this way, but we should not forget that at the beginning of this campaign we noted many times”, do not involve the peoples in such campaign and do not involve the peoples in the hate speech,” but, unfortunately, we found laws that criminalize sympathy to Qatar and he who comes on the social  media and calls for the reconciliation between us his end might be unfortunate. Unfortunately, we found tweets from the Emirate crossed the boundaries and excessively insulted women who were considered a redline to us, not only for our society but also the Gulf societies, the Arab and the International community in general, there are such attacks on women in this disrespectable manner and in such a way we didn’t see in the Gulf States before. We used to think that such matters will not emerge in the Gulf Countries in any day, unfortunately, we find that it is becoming less than normal.

In your opinion, how can such anger and bitterness caused be contained when redlines are crossed in such a way?

The responsibility comes from the leadership and the behavior comes from the leadership if the leadership enacts the behavior that deals with the issue with responsibility and freely, then all will behave is such a way, and if the leadership permits this, everyone will respond to it.

The media of all the parties is accused of leading a fierce campaign?

Deputy Prime Minister and Minister of Foreign Affairs: The media is polarized, and unfortunately the situation we live in especially in the Gulf, is a situation of sharp polarization between different media but I would not say this because of Al-Jazeera, Al-Jazeera is part of this polarization, and when I compare Al-Jazeera with other channels in the region I would say, at least Al-Jazeera contributed in the Polarization but in a more professional way from others. Other channels report false news, they report false and distorted news and this role is a negative and destructive to our communities in the future.

I would like to conclude with a question, maybe it is personal. You had taken the responsibility of the Ministry of Foreign Affairs one and half years before this crisis started. I think, if I might say, you were thrown into deep water, did you think this crisis would last long i.e. the whole of  this period?

When I was honored by HH. The Emir to take over the Ministry of Foreign Affairs, the directives of HH were clear, that the priority for us relations wise, is to develop and enhance the Gulf relations and as this crisis has come suddenly and also by the creation of reasons, the extend of the period is a surprise to us but after three years  if we talk,  we  would say  we have been used to this pattern of behavior which is not excepted, we always expect anything and call for the wisdom to prevail, what always make me feel hurt after three years is the volume of polarization of our peoples in the region, it is something unbelievable, I cannot tolerate the moral downfall I see in the social media because of this crisis, this thing affects us,  affects our future and the future of the coming generations.   Thank you your excellency the Deputy Prime Minister and Minister of Foreign Affairs Sheik. Mohammed bin Abdul Rahman Al-Thani so much for this meeting and thank you our honorable viewers for follow up of Today’s meeting.

 

الجزيرة/ نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية الشيخ محمد بن عبد الرحمن آل ثاني أهلا بك. ثلاث سنوات على الحصار المفروض على قطر. هل عرفتم سبب المشكلة جوهر المشكلة؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : طبعا نحن إذا نظرنا إلى خلفيات الحصار نجد أن الأسباب التي كانت وراءه وبدأ فيها الحصار كانت حملة تضليلية على دولة قطر فمعناها كان هناك اختراع لأسباب لفرض الحصار على قطر وتبريرها أمام الرأي العام الخليجي بشكل خاص والعالمي ففي المرحلة الثانية بدأت بعملية اختراق وكالة الأنباء ومن ثم الحملة حملة تضليلية على دولة قطر وحملة شيطنة دولة قطر إلى يومنا هذا لا نجد أسباب واضحة لفرض هذا الحصار خصوصا أن العلاقات التي كانت تربط دولة قطر بدول الحصار في تلك الفترة التي تسبق الحصار كانت علاقات طيبة وعلاقات ودية وكان هناك تعاون وحوار مستمر ما بين كافة الدول الأطراف فيما عدا المشكلة التي أثيرت من قبل دولة الإمارات بطلبها لتسليم زوجة المعارض الإماراتي لشهرين قبل هذا الحصار ولم نتوقع أن مثل هذه المشكلة أن تقودنا إلى مرحلة كهذه.

 

الجزيرة/ تقول شهرين ولكن في الواقع الأمير تركي الفيصل رئيس الاستخبارات السعودية السابق كان سفيرا أيضا في واشنطن وفي لندن يقول إن المشكلة أطول من ذلك بكثير مدتها عشرين سنة في الواقع وكانت هناك تحذيرات كثيرة لكم وهو يقول أن سبب الأزمة هو طموح القيادة القطرية للعب دور في المنطقة وفق ما تعرفه هي بمصالحها. ما تعليقك؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : طبعا إذا كانت مشكلته تمتد إلى عشرين سنة كما ادعى الأمير تركي في لقائه فلماذا لم تحل هذه المشكلة خلال تلك العشرين سنة كانت هناك حوارات مستمرة وكانت هناك تصريحات من كافة المسئولين السعوديين التي تعبر عن عمق العلاقة بين دولة قطر والمملكة العربية السعودية وقبل الحصار وقبل الهجمة الالكترونية فقط بأيام معدودة كان وزير الخارجية السعودي في زيارة إلى دولة قطر ويتحدث إلى مؤتمر السفراء القطريين وهذا كان يعكس عمق العلاقة بين دولة قطر والمملكة في ذلك الوقت. سمو الأمير الشيخ تميم استلم الحكم في عام ألفين وثلاثة عشر بدأت بعد استلامه للحكم بأشهر فقط دون حتى التعرف على سياسة سمو الأمير إثارة المشاكل وبدأت عمليات سحب السفراء ومن ثم أزمة ألفين وأربعة عشر وهي ما يتعلق بأزمة سحب السفراء والتي قادت إلى ما يسمى باتفاق الرياض الذين انقلبوا هم على هذا الاتفاق.

 

الجزيرة/ أنتم التزمتم بشكل كامل  بهذا الاتفاق؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : دولة قطر كانت ملتزمة ومحاضر مجلس التعاون كلها تثبت التزام دولة قطر بالاتفاق والانقلاب على هذا الاتفاق هو واضح بالإجراءات التي تم اتخاذها من قبل هذه الدول للأسف لأن اتفاق الرياض ينص بشكل واضح على أن هناك آلية لتسوية أي نقاط خلافية ولم تستخدم هذه الآلية فلماذا يتحدثون عن احترام اتفاق الرياض وهم في المقام الأول لم يحترموه

 

الجزيرة/ بغض النظر عن الأسباب بغض النظر عن الالتزام أو عدم الالتزام باتفاق الرياض هناك واقع الآن ثلاث سنوات من الحصار وهنالك محاولات كثيرة من جانب دولة الكويت على الأقل أكثر من مرة مسئول كويتي يخرج ويقول الفرج قريب إن شاء الله آخرها قبل يومين في الواقع عندما خرج رئيس الوزراء الكويتي الشيخ صباح الخالد الصباح وقال إنه يعني هناك أمل في حل الخلافات كما سماها الخليجية هل من جديد؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : نحن نتأمل أن يكون الفرج قريب طبعا أود في البداية أن نشكر دولة الكويت بقيادة صاحب السمو الشيخ صباح الأحمد على تحمله هذه المسؤولية منذ بداية الأزمة رغم انشغالاته وتحملها بنفسه وأتى وزار دولة قطر وزار دول الحصار في ذلك الوقت محاولة لنزع فتيل هذه الأزمة واستمرت وساطة أمير الكويت المقدرة حتى يومنا هذا وهناك محاولات مستمرة من قبل دولة الكويت الشقيقة التي تقدرها دولة قطر ودائما تتجاوب معها بشكل إيجابي وبشكل بناء. للأسف إلى الآن لا يوجد خط واضح لحل الأزمة هناك مبادرات إيجابية نحن نقيمها بتلك الطريقة ولكن الخطوات الفعلية لم تتم فعلا ونحن نتمنى أن يكون هناك خطوات فعلية ليس لأجلنا وليس لكن لأجل المنظومة كمنظومة مجلس التعاون لأجل شعوبنا لأجل الأمن الإقليمي الذي تضرر بسبب هذا الحصار.

 

الجزيرة/ بما أنك تحدثت عن زيارات في زيارة قمت بها شخصيا قبل أسبوعين تقريبا يوم واحد وعشرين مايو إلى عمان والكويت في زمن الكورونا في وقت لا يخرج فيه المرء إلا للشديد القوي كما يقولون. ركبت الطائرة أخذت المخاطرة وذهبت لتسلم رسالة في فضول بخصوص هذه الزيارة لاحظ اني قطعت عليك الطريق بأنه أرجوك لا تقل لي إنها زيارة روتينية أو من أجل العلاقات الثنائية؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : طبعا أول شيء الزيارة التي قمت بها إلى الكويت كان هناك رد على رسالة من صاحب السمو الشيخ صباح تتعلق بالأزمة وذهبنا بالرد القطري الذي هو دائما متماشيا مع أن يكون هناك حوار بناء مبني على أسس احترام السيادة واحترام القانون الدولي مبني على مبدأ المساواة فيما بين الدول. هناك جهود كما ذكرت لك في السابق تقودها دولة الكويت وتعمل الولايات المتحدة أيضا فيها لرأب الصدع ولإيجاد حل لهذا الخلاف والذي تنظر له دولة قطر بإيجابية وتسهم فيه بشكل إيجابي وبناء ونتمنى أن تسفر هذه الجهود وتقودنا إلى حل يوما ما حتى اليوم لا يوجد رد من الطرف الآخر.

 

الجزيرة/ يعني هناك مبادرة مطروحة؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : نعم هناك مبادرة مطروحة وهناك أجواء إيجابية حول هذه المبادرة ونتمنى أن تسفر على خطوات ايجابية.

 

الجزيرة/ مع السعودية تحديدا مع الإمارات مع من ؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : نحن نتحدث عن قضية الحصار في إطار مجلس التعاون وبالتعاون مع الولايات المتحدة هذا هو إطار حديثنا دائما.

 

الجزيرة/ هناك تحفظ هذه المرة في المرة السابقة في أكثر من محاولة أو على الأقل ممكن أن نعرف كم عدد المحاولات الجادة التي أدت فعلا إلى حوار حقيقي؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : كان هناك حوار بيننا وبين المملكة العربية السعودية الذي أشرت إليه في نهاية العام الماضي كان للأسف هذا الحوار حقق بعض الإنجازات والذي لوحظ من قبل الرأي العام بشكل كامل ولكن للأسف توقف بشكل مفاجئ وليس من قبل دولة قطر ولكن من قبل المملكة العربية السعودية قد تكون لها أسبابها في ذلك ولكن بالنسبة لنا السبب لم يكن واضحا لأن الحوار بدأ بطريقة إيجابية وبطريقة بناءة وفجأة توقف ووجدنا حملة التصعيد نتمنى أن هذه المرة لا تكون تكرار للمرات السابقة وأن يكون هناك جدية أكثر في التعامل مع المبادرات المطروحة من قبل دولة الكويت ودعم الولايات المتحدة.

 

الجزيرة/ الملاحظ أنكم أنتم من أعلن عن هذه المحاولة والمبادرة الطرف الثاني لم يتكلم عنها وبعد ذلك كانت هناك تغريدة.للوزير أنور قرقاش يقول فيها إن هذا مثال آخر ها هي قطر تضرب عرض الحائط بلحمة الصف تريد أن تثير الفتنة من جديد هي تتكلم عن السعودية دون أن تتكلم عنها أيضا؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : المسألة ليست مسألة ضرب اللحمة إذا كنا نتحدث عن من ضرب اللحمة في مجلس التعاون فيجب الحديث إلى دول الحصار التي هي قامت منذ البداية بالتهجم على دولة قطر ومحاصرة دولة قطر ومحاصرة شعبها وتسييس أيضا شعوبها تجاهه تجاه دولة قطر وتسييس كافة مناحي الحياة تجاه دولة قطر الاتهام هذا الذي اتهمها أنها دولة قطر تفرق قطر لا تفرق ولكن المملكة العربية السعودية كانت هناك أجواء إيجابية قد تقود إلى الحوار وتقدمنا ونحن ذكرنا منذ البداية دولة قطر منفتحة على الحوار ومن يتقدم لنا خطوة ثم نتقدم له بعشر خطوات ولكن يجب أن تكون خطوة جادة وخطوة صادقة .

 

الجزيرة/ وتتعاملون مع كل دول الحصار بنفس الطريقة ؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : بنفس الطريقة.

 

الجزيرة/ حريصون على إعادة العلاقات مع كل الدول؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : نحن حريصون على وحدة مجلس التعاون بغض النظر عن ما حدث اليوم الكل يدرك أن الأزمة هذه وحصار دولة قطر أضر بمجلس التعاون وأضر بسمعته وأضر بسمعتها أمام شعوبها بشكل خاص.

 

الجزيرة/ كان في الفترة الأخيرة شائعات بأنكم ستتركون المجلس و لولوة الخاطر تحدثت وقالت إن هذا الموضوع غير صحيح ليس له أي أساس وقطر متمسكة بوجودها في مجلس التعاون. ما أصل الشائعات خصوصا أن هناك أطرافا قالت هو بالون اختبار من جانبكم أنتم أطلقتم الشائعة سكتم عليها خمسة عشر يوما ثم قمتم بنفيها ؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : نحن لا نحتاج بالونة اختبار نتخذ القرارات ونعلنها ولذلك تحدثنا عن الحراك نحن نتحدث بكل شفافية أمام شعبنا وأمام العالم أجمع عندما كان هناك محاولات واجواء إيجابية تحدثنا عن ذلك بالنسبة لمسألة الشائعات هناك إحباط أصلا عام شعبي تجاه مجلس التعاون وتجاه فعالية مجلس التعاون ولكن هذا لا يعني أن القيادة في دولة قطر تنظر إلى مجلس التعاون فقط كمنصة للاجتماعات ولكن لها رؤية مستقبلية التي بني مجلس التعاون على أساسها من قبل آبائنا وأجدادنا اليوم من أطلق هذه الشائعة فلننظر من له مصلحة في إطلاق مثل هذا الشاعر من له مصلحة في إخراج دولة قطر من منظومة مجلس التعاون. دولة قطر لو أرادت الخروج من منظومة مجلس التعاون لخرجت في الأيام التي لم يتجاوب فيها مجلس التعاون كمنظومة تجاه الاعتداء الذي تم عليها في ذلك الوقت ألفين وسبعة عشر.

 

الجزيرة/ العام القادم عمر مجلس التعاون سيصبح أربعين سنة من عمرك تقريبا.هل ترى له أفقه لترى مستقبله. على ماذا يعول على هذا البيت، لنقل ثلاثة من أعضائه المقاطعين وهناك يعني نوع من التساؤل عما يقدمه في المستقبل؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : طبعا هناك تساؤلات كثيرة حول مجلس التعاون وحول فعاليته ولكن دولة قطر تتصرف بشكل مسؤول. لن تكون هي السبب في انهيار هذه المنظومة. بالعكس نحن نرى أنه يجب علينا استغلال مثل هذه التحديات لتقوية هذه المنظومة. دولة قطر عندما بحثت عن الحلول منذ البداية لم تبحث عنها لمصلحتها. نحن اليوم نعيش بشكل طبيعي جدا بدون علاقات معها سواء كان مع السعودية أو مع الإمارات أو مع البحرين وهناك للأسف نسمع أصوات لديهم تقول إن الأزمة هذه  لا تعنينا وسنعيش بدون قطر. المسألة ليست أعيش بك أو بدونك نحن شعوب مترابطة ببعضها. إذا لم نفكر في شعوبنا ومستقبل شعوبنا وكيف سيتعاملون مع المنطقة وتحدياتها في المستقبل وفقط فكرنا في أنفسنا وفكرنا فقط في مصلحة دولة قطر بشكل خاص قلنا إن هذا المجلس للأسف لا يساوي الورق ولكن نحن نفكر بالمستقبل وعندما بحثنا عن حل قلنا هذا الحل يجب أن يكون حل مقوي لمجلس التعاون حل يؤكد أن هناك عدم تكرار لمثل هذه الأزمة ليس مع قطر فقط ولكن مع أي دولة أخرى من دول مجلس التعاون فيجب أن يكون هناك حوار حضاري تبنى على أساسها مؤسسة حضارية قوية تستطيع التجاوب مع طموحات شعوبنا في هذه المنطقة. المسألة ليست مزايدات وليست الحصار. سنة سنتين خمسين مثل ما ذكر للأسف بعض المسؤولين من دول الحصار في ذلك الوقت نحن نقول لهم بعد سنة أو سنتين هناك دول تتغير وهناك دول تنتهي وتختفي وهناك دول تقوم نحن يجب أن ننظر إلى المسألة بروح مسئولة أكثر.

 

الجزيرة/ حسنا إذا أردنا أن ننظر إلى هذه الفترة التي حصلت فيها تطورات كثيرة قبل أن تتكلم عن العلاقات الإقليمية دعنا نعود إلى نقطة تتعلق بالولايات المتحدة تحديدا. هناك انطباع في الشارع العربي أن المنطقة تأتمر بأمر أمريكا وخصوصا الخليج ولنكن أكثر صراحة من بينها قطر أن واشنطن إذا قالت تصالحوا نتصالح. اللافت هنا أن ترامب صار له سنتين يدعو إلى التصالح الخليجي. ويدعو دول الحصار إلى خطوات باتجاه قطر. بغض النظر عن أسبابه ونعرف أن ترامب لا يتحرج يقول الأمور كما هي أحرج من احراج أساء لمن أساء. هذه ليست مشكلته الآن حسب الكلام الأخير حسب صحف أمريكية عريقة. ترامب يسعى جاهدا الآن لاصلاحه لأسباب تتعلق مثلا بالحظر الجوي لأن هناك طائرات الآن تسير فوق إيران وهذا يصب في صالح إيران وهو يريد ان يوقف هذا الأمر ساعدنا نفهم المعادلة هنا الدور الأمريكي تحديا؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : طبعا في البداية لا شك أن الولايات المتحدة تربطها علاقات استراتيجية بكافة دول الخليج ومنها دولة قطر تربطنا بها علاقة استراتيجية قوية والتعاون في مستويات مختلفة سواء كانت مستويات أمنية دفاعية اقتصادية في الطاقة في مجالات متعددة لكن ذلك لا يعني أن دولة قطر وأنا هنا أتحدث فقط عن دولة قطر لا أتحدث عن الدول الباقية ليس مخول بالحديث بالنيابة عنهم لكن دولة قطر بحكم هذه العلاقة الاستراتيجية يكون هناك نقاشات وحوارات مع الولايات المتحدة ولكن هذه النقاشات لا توجب علينا والائتمار بأمر الولايات المتحدة قد نتفق معها في وجهات النظر في ملفات معينة ونختلف معها في ملفات أخرى ولكن الخلاف يكون بشكل حضاري ويحل بشكل حضاري مسألة أن الولايات المتحدة إذا أرادت إنهاء الأزمة تستطيع أن تنهيها وإذا أرادت إشعال الأزمة تستطيع أن تشعلها. أعتقد أنه إذا كانت هذه النظرية صحيحة فهناك سؤال أكبر ما هي الدول التي فقط تعلق مستقبلها ومستقبل شعوبها ومستقبل منطقتها واختلاق أزمة مع دولة جارة فقط لأمر دولة وإطفائها بأمر دولة مرة أخرى فأنا أعتقد أن السؤال الأكبر هنا ما هي هذه الدول التي لديها الاستعداد بأن تشعل أزمة مع دولة قطر فقط بأمر خارجي لا أعتقد أن المسألة هكذا المسألة بشكل خاص دول الحصار الخلاف الجوهري لها مع دولة قطر هي تريد أن تكون دولة قطر تحت وتسير وفق نفس النهج السياسي التي تسير فيه. نحن نحترم نهجهم السياسي قد تكون وجهة نظرهم صحيحة في بعض الأمور وقد تكون خاطئة وقد تكون وجهة نظرنا صحيحة في أمور ووجهة نظرنا خاطئة في أمور ولكن يجب أن يحترم بعضنا البعض. دولة قطر لن تكون دولة تابعة لأحد ولن تستمع لإملاءات أحد.

 

الجزيرة/ الآن في تصريح قبل شهر في ندوة مع جامعة جونز هوبكنز قلت فيها شيء لافت إنه عددت أسباب من بينها حصار قطر قلت أيضا العلاقات الأمريكية مشاكل بين أمريكا وإيران حدد دور تركيا في المنطقة ليبيا اليمن كل هذه الأمور تدفع أو تضع كما أريد حتى لا أخطئ بالكلام عن أن المنطقة على حافة الانفجار؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : صحيح ضيفي عليها أزمة فيروس كورونا الذي سيكون لها أيضا أثر اجتماعي واقتصادي وسياسي في المستقبل.

 

الجزيرة/ عندما تتحدث عن انفجار يعني نتكلم عن أسابيع أو أشهر أو ماذا ؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : نحن لا نستطيع التنبؤ بالفترة ولكن منطقة تعيش هذه السخونة في كل هذه الفترة هي تنبأ إذا لم يكن هناك حكمة لإيجاد حلول لهذه المشكلات سيحدث فيها انفجار ولذلك نحن نسعى أن تسود الحكمة وتسود لغة العقل بحيث يتم احتواء هذه الأزمات وحلها والأزمات لا تحل إلا بحوارات حضارية نحن إذا نظرنا عبر التاريخ كافة الحروب والمواجهات العسكرية تخرج الطرفين بخسارة ويتم الاتفاق على أسس تسويات وليس على أساس من هناك رابح وهناك خاسر ونحن نقول اليوم في كل هذه الأزمات في المنطقة جميعنا خاسرون فيها جميع الأطراف خاسرة فيها ولكن متى سيكون هناك لغة عقل ولغة حكمة لاستيعاب أننا خسرنا بما فيه الكفاية ويجب أن ننظر للمستقبل.

 

الجزيرة/ لأسئلك كلغة العقل والحكمة مقابل لغة الغضب هذه التي تعم وسائل التواصل الاجتماعي. وأقول لك ليس فقط على مستوى الأشخاص العاديين حتى مستوى القادة إعلاميين دخلوا على الخط سياسيين ناس من كل الألوان هناك غضب وهذا للأسف يقوض جهود أحيانا ولغة التصالح ولغة العقل والحكمة التي يتحدث عنها؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : للأسف صار في سوء استغلال لمساحة الحرية الموجودة اليوم والمتوفرة اليوم في منصات التواصل الاجتماعي وأحد المواطن الرئيسية لإساءة استخدام الحرية هذه نجدها في الوطن العربي وبالتحديد في الخليج تم تجييش التواصل الاجتماعي في حملة ممنهجة ضد دولة قطر لشيطنة دولة قطر وخلق الكراهية تجاه دولة قطر للأسف من قبل دول الحصار واستخدموا هذا السلاح لتجييش الشعوب وتجييش الرأي العام الإقليمي والرأي العام الدولي ضد دولة قطر.

 

الجزيرة/ ولكن أيضا هناك مغردون قطريون أيضا يستخدمون نفس اللغة  حتى نكون منصفين؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : اسمحي لي فقط حتى أكمل وهناك ردود القطرية وأنا لا أقول أن هذا الرد صحيح ولا هذا الرد خاطئ والقطري على صواب والآخر على خطأ الجميع مخطئون في تجييش وسائل التواصل الاجتماعي بهذه الطريقة ولكن يجب ألا ننسى عند بداية هذه الأزمة ذكرنا عدة مرات لا تقحموا الشعوب في مثل هذه الأزمة ولا تقحموا الشعوب في خطاب الكراهية. للأسف وجدنا قوانين تجرم التعاطف مع دولة قطر فمن يخرج على التواصل الاجتماعي ويدعو للإصلاح فيما بيننا قد تكون نهايته غير محمودة للأسف وجدنا وخصوصا هنا مغردين من الإمارات تجاوز على حرمات تجاوز على نساء التي كانوا يعتبرون خط أحمر بالنسبة لنا وبالنسبة ليس لمجتمعاتنا فقط مجتمعاتنا الخليجية ولكن المجتمعات العربية والمجتمع الدولي بشكل عام أن يكون هناك تهجم على النساء بشكل يعني للأسف رخيص بهذه الطريقة لم نراه سابقا لما نراه في دول الخليج وكنا نتوقع أن مثل هذه الأمور لن تظهر في دول الخليج في أي يوم اليوم للأسف وجدناها أنها شيء أصبح أقل من عادي.

 

الجزيرة/ برأيك كيف يمكن احتواء هذا الغضب هذه المرارة التي تحدث عندما يتم تجاوز الخطوط الحمر بهذه الطريقة ؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : المسئولية تأتي من القيادة والسلوك يأتي من القيادة إذا كانت القيادة ستسن السلوك الذي يتعامل مع المسألة بحرية وبمسؤولية سيتعامل الجميع بمثل ذلك والقيادة كانت تسمح بذلك فالجميع سيتجاوب معها.

 

الجزيرة/ والإعلام أيضا متهم بأنه يقود حملة شرسة من كل الأطراف؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : الإعلام مستقطب والحالة اليوم التي نمر فيها للأسف في الخليج بالذات هي حالة من الاستقطاب الحاد بين كافة الوسائل الإعلامية لكن أيضا عندما يعني أنا لا أقول ذلك لأن الجزيرة في الجزيرة تعتبر جزءا من هذا الاستقطاب، عندما أقارن الجزيرة بقنوات أخرى في المنطقة على الأقل الجزيرة ساهمت في الاستقطاب ولكن بشكل أكثر مهنية من غيرها أن الآخرين ينقلون أخبار كاذبة ينقلون تزوير وتشويه وهذا الدور سلبي وهدام في مجتمعاتنا في المستقبل.

 

الجزيرة/ أريد أن أختم بسؤال ربما شخصي جئت وتسلمت حقيبة وزارة الخارجية سنة ونصف أعتقد قبل أن تبدأ الأزمة ألقي بك في المياه العميقة إن صح التعبير هل كنت تتصور أن هذه الأزمة ستطول كل هذه الفترة؟

 

نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية : عندما تشرفت بتكليف سمو الأمير بأن استلم حقيبة وزارة الخارجية كانت توجيهاته واضحة بأن الأولوية لنا في العلاقات هي تطوير العلاقة الخليجية وتوثيقها بشكل أكبر كما أتت هذه الأزمة بشكل مفاجئ لنا وباختلاق أسباب أيضا يفاجئنا طول المدة ولكن اليوم إذا تحدثنا بعد ثلاث سنوات نحن تعودنا على هذا النمط من المفاجآت السلوكية التي نجدها للأسف من دول الحصار وسلوك بعض السلوكيات الغير متوقعة فنتوقع أي شيء نحن دائما ندعو أن تسود لغة الحكمة. ما يؤلمني اليوم وأنا أنظر إليه شخصيا بعد مرور ثلاث سنوات من الأزمة حجم الاستقطاب الذي أصبح بين شعوبنا في المنطقة بشكل لا يصدق ولا يطاق النزول الأخلاقي الذي أجده في وسائل التواصل الاجتماعي بسبب هذه الأزمة. هذا شيء يؤثر علينا ويؤثر على مستقبلنا وسيؤثر على مستقبل الأجيال القادمة أيضا.

 

الجزيرة/ أشكرك نائب رئيس مجلس الوزراء وزير الخارجية محمد بن عبد الرحمن آل ثاني شكرا جزيلا على هذا اللقاء وشكرا لكم مشاهدينا الكرام على متابعة لقاء اليوم.

Condividi: