Gli antichi Israeliti usavano la cannabis nel corso dei loro rituali religiosi, forse, al pari di quanto si faceva con il più costoso incenso, come offerta alla divinità nel tempio.
La clamorosa notizia è stata pubblicata dal quotidiano progressista israeliano “Haaretz”, che in un articolo di Ariel David ha reso note le ultime scoperte fatte dagli archeologi che hanno rinvenuto tracce combuste della sostanza stupefacente in una rudimentale pentola trovata su un altare all’interno di un santuario nel deserto risalente a 2.700 anni fa.
Attualmente sono allo studio degli scienziati i reperti della sostanza nota all’uomo da millenni, le cui testimonianze ci pervengono dall’antichità in quanto conosciuta in Asia e anche in America.
L’ipotesi al vaglio è che la cannabis venisse bruciata dagli antichi israeliti nel corso delle adorazioni e delle offerte alla divinità, alcuni studiosi si sono addirittura spinti ad affermare che ad essa si possa avere fatto ricorso anche nel primo Tempio di Gerusalemme, quello che secondo la tradizione biblica venne edificato da re Salomone, sovrano dell’allora unico Regno di Israele, nel IX Secolo avanti Cristo.