a cura del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) – Sale a 2,4 milioni di euro il numero di richieste di adesione alle moratorie sui prestiti, per un valore complessivo di 250 miliardi, questo mentre si avvicinano a quota 400.000 le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentate al Fondo centrale di garanzia.
Attraverso Garanzia Italia di Sace sono state concesse garanzie per 204 milioni di euro su 27 richieste ricevute.
Sono questi i principali risultati della rilevazione settimanale effettuata dalla cosiddetta task force costituita al fine di promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte il Ministero dell’Economia e delle Finanze, quello dello Sviluppo economico, la Banca d’Italia, l’Associazione Bancaria Italiana Abi), il Mediocredito Centrale e la Sace. [1]
La Banca d’Italia rileva, presso le banche, dati riguardanti l’attuazione delle misure governative di cui ai decreti legge «Cura Italia» e «Liquidità», le iniziative di categoria e quelle offerte bilateralmente dalle singole banche alla propria clientela.
Sulla base di dati preliminari, al 15 maggio sono pervenute quasi 2,4 milioni di domande o comunicazioni di moratoria su prestiti, per poco meno di 250 miliardi.
Si stima che, in termini di importi, circa l’84% delle domande o delle comunicazioni relative alle moratorie sia stato accolto dalle banche, pur con differenze tra le varie misure; il 2% circa è stato sinora rigettato, mentre la parte restante è in corso di esame.
Più in dettaglio, il 44% delle domande di moratoria provengono da società non finanziarie (a fronte di prestiti per 165 miliardi); le domande delle famiglie, quasi 1,3 milioni, riguardano prestiti per 80 miliardi; per quanto concerne le piccole e medie imprese, le richieste ai sensi dell’art. 56 del Dl «cura Italia» (quasi 1,2 milioni) hanno riguardato prestiti e linee di credito per quasi 143 miliardi, mentre le adesioni alla moratoria promossa dall’Abi (poco più di 43.000) hanno riguardato quasi 7 miliardi di finanziamenti.
Continuano a crescere rapidamente, a poco più di 134.000, le domande di sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa (cosiddetto Fondo Gasparrini), per un importo medio di circa 87.000 euro. Le moratorie dell’Abi e dell’Assofin rivolte alle famiglie, avviate alla fine di aprile, hanno raccolto quasi 300.000 adesioni, per oltre 9 miliardi di prestiti.
Il Ministero dello Sviluppo economico e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano che sono complessivamente 395.039 le richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia nel periodo dal 17 marzo al 26 maggio 2020 per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti, per un importo complessivo di oltre 18,1 miliardi di euro.
In particolare, le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti Cura Italia e Liquidità sono 392.376, pari ad un importo di circa 17,8 miliardi di euro. Di queste, oltre 356.826 sono riferite a finanziamenti fino a 25.000 euro, con percentuale di copertura al 100%, per un importo finanziato di circa 7,4 miliardi di euro che, secondo quanto previsto dalla norma, possono essere erogati senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del gestore.
Crescono ancora i volumi delle garanzie Sace nell’ambito dell’operatività Garanzia Italia e raggiungono quota 204 milioni di euro.
Le potenziali operazioni di finanziamento in fase di valutazione e istruttoria da parte delle banche si confermano in circa 250 per un valore complessivo di circa 18,5 miliardi di euro.
Una volta terminata l’attività di istruttoria, costruzione dei pool e conseguente delibera, le banche accreditate sul portale dedicato, a oggi oltre duecento, presenteranno le richieste a Sace, che emetterà la garanzia entro quarantotto ore dalla ricezione, come già verificatosi per le 27 richieste di garanzie fino a ora ricevute e emesse in poche ore attraverso la piattaforma digitale dedicata.
Nell’ambito delle sue attività, la task force ha avviato un’analisi e un confronto in merito al differenziale tra il numero delle richieste di finanziamento presentate agli intermediari finanziari e le erogazioni effettuate, di cui si darà conto a partire dalle prossime settimane, anche sulla scorta dei dati trasmessi alla Commissione di indagine sulle banche.
Intanto, sempre Via XX Settembre ha reso noto che e debiti di enti locali, regioni, province autonome ed enti sanitari applicheranno un tasso di riferimento per le anticipazioni di liquidità pari all’1,226 per cento.
Il tasso di interesse da applicare alle anticipazioni di liquidità da erogare agli enti locali, alle regioni, alle province autonome e agli enti sanitari, ai sensi degli articoli 116 comma 5 e 117 comma 9 del Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34, è pari all’1,226 per cento.
1] Le informazioni riportate sono raccolte nel contesto dei lavori della Task Force per le misure a sostegno della liquidità. La task force opera per mettere i potenziali beneficiari e le banche a conoscenza delle nuove procedure di sostegno alla liquidità e agevolarne l’utilizzo; favorisce il coordinamento e lo scambio di informazioni tra le parti; individua e divulga le soluzioni più appropriate a eventuali problemi applicativi e coordina la raccolta e la diffusione dei dati sugli strumenti previsti dalla normativa.