ETIOPIA, telecomunicazioni. Abiy Ahmed apre al mercato, attese le grandi società estere

Resa nota la bozza per la futura ripartizione delle frequenze nell’etere, le concessioni delle frequenze avranno la durata di quindici anni e saranno soggette a periodici rinnovi. La cessione di parte del monopolio di Ethio Telecom oltre a implementare il processo di liberalizzazione dell’economia attrarrà i capitali esteri di cui Addis Abeba ha bisogno per fronteggiare l’emergenza Covid-19

L’Ethiopian Communications Authority (Eca) ha completato l’iter amministrativo che consentirà il rilascio delle licenze agli operatori del settore delle telecomunicazioni e ai gestori dei servizi di telefonia, saranno licenze definite «unificate» per i primi e «di classe» per i secondi.

Le licenze unificate (full-service) verranno rilasciate esclusivamente a tre grandi operatori (tra i quali figurerà in ogni caso anche la Ethio Telecom, impresa di proprietà statale), esse metteranno i concessionari nelle condizioni di erogare servizi di telefonia mobile, Internet e comunicazioni da rete fissa.

Al contrario, i titolari di licenza class potranno svolgere attività nelle infrastrutture, nel settore dei servizi Online, quelli a valore aggiunto, e hosting.

La concessione delle frequenze per un periodo di quindici anni, che saranno soggette a periodico rinnovo, rappresenta un ulteriore passo avanti compiuto da Addis Abeba nella direzione della liberalizzazione del settore telecomunicazioni.

Ora l’autorità per le telecomunicazioni etiopica si impegnerà in una serie di consultazioni per ottimizzare la cornice normativa a oggi proposta, consultazioni che si protrarranno almeno fino alla fine della prima decade del prossimo mese di maggio. Esse dovranno inoltre condurre alla definizione di un impianto regolamentare idoneo a dirimere le eventuali controversie che potranno insorgere e tutelare i diritti dei consumatori.

Il governo presieduto dal primo ministro Abiy Ahmed è intenzionato a offrire sul mercato le nuove licenze e cedere parte dell’attuale monopolio di Ethio Telecom, questo allo scopo di implementare il processo di liberalizzazione dell’economia del Paese africano e attrarre capitali esteri.

In effetti, della privatizzazione di Ethio Telecom, che non dovrebbe superare la quota del 49%, se ne parla ormai da mesi, ma, probabilmente, la crisi generata dalla pandemia da Covid-19 ha impresso un’accelerazione all’agenda dei decisori politici ed economici del Paese.

Ovviamente ad Addis Abeba si cercherà di massimizzare le entrate derivanti da questa operazione, anche per coprire le spese sanitarie e sociali derivanti dai contagi da coronavirus tra la popolazione locale.

Ufficialmente nel Paese, che conta 110 milioni di abitanti, il bollettino ufficiale diffuso dalle autorità sanitarie riportante le cifre della pandemia parla di 130 contagiati e 3 decessi, ma con ogni probabilità l’incidenza del coronavirus è sottodimensionata.

Quindi si pensa all’immediato futuro, quando tutta una serie di gravi problemi  di natura sia economica che sanitaria potrebbero affliggere un paese fragile come l’Etiopia.

E allora dall’altopiano si guarda alle grandi società estere, che posseggono i capitali necessari per entrare massicciamente in un settore come quello delle telecomunicazioni, che dalla crisi ha tratto soltanto vantaggi.

Vodacom Group Ltd., MTN Group Ltd, Helios Towers e Orange SA – quest’ultima con il forte sostegno del presidente francese Emmanuel Macron, nei mesi scorsi in visita ufficiale ad Addis Abeba  hanno espresso interesse a investire nel settore delle telecomunicazioni del secondo paese più popoloso del continente africano.

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