ECONOMIA, declassamento. Italia, per Fitch il rating è BBB-, quindi “quasi spazzatura”, tuttavia il ministro Gualtieri è ottimista

Dal Mef fanno sapere che i fondamentali dell’economia e della finanza pubblica italiani sono solidi:

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, prende atto della decisione odierna da parte dell’agenzia Fitch di declassare il merito di credito della Repubblica italiana al livello BBB-, con outlook stabile.
L’agenzia è intervenuta anticipando la valutazione del rating programmata per il 10 luglio, un’accelerazione che sarebbe giustificata dal deterioramento in atto del quadro macroeconomico e della finanza pubblica. Per il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) si tratterebbe tuttavia di effetti interamente dovuti a una causa esogena e temporanea.

Secondo Via XX Settembre “la valutazione degli impatti sulle prospettive di crescita e sul merito di credito sconta inevitabilmente un considerevole margine di incertezza, le altre agenzie di rating hanno in effetti assunto un atteggiamento più prudente e la valutazione non tiene conto delle rilevanti decisioni assunte nell’Unione europea, dagli Stati che la compongono e dalle istituzioni che ne fanno parte”.

In particolare, non sembrano adeguatamente valorizzati l’orientamento strategico della Banca centrale europea e gli interventi che si stanno per realizzare con la condivisione delle responsabilità della gestione della reazione alla crisi e dei relativi oneri di finanziamento.
I fondamentali dell’economia e della finanza pubblica dell’Italia sono solidi.

“Il sistema produttivo -prosegue il comunicato stampa del Mef – è molto diversificato, con un consolidato surplus commerciale e una posizione finanziaria netta nei confronti dell’estero molto vicina all’equilibrio”.

Il costo medio del nostro debito continua a diminuire, compreso nell’anno in corso, e la quota crescente del debito detenuta dalla Banca centrale assicurerà anche per l’anno prossimo che l’esborso netto per interessi resti in linea con quello di quest’anno.
Le garanzie pubbliche che sono rilasciate in questi giorni assicurano la liquidità all’economia italiana, migliorando anche, per questa via, le prospettive future della finanza pubblica, poiché l’Italia ha tuttora un livello di garanzie statali basso, se confrontato con quello degli altri maggiori Paesi europei.
“Il Governo – conclude quindi il Mef – ha la piena consapevolezza dell’esigenza di affrontare questa crisi con misure che non siano solo di carattere emergenziale. Interverremo, anche con un’agenda di riforme e di investimenti, per aumentare il nostro potenziale di crescita, con attenzione ai vincoli e alla sostenibilità della finanza pubblica e alla necessità di confermare la traiettoria di riduzione del debito”.

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