ENERGIA, Eni. “Affaire” Nigeria e Congo, la Sec chiude le proprie indagini

Piazza Mattei sottolinea inoltre che la Corte d’Appello del Tribunale di Milano nei giorni scorsi ha reso pubblica la motivazione della sentenza di assoluzione nei confronti di Saipem ed Eni, prosciolte dalle accuse di corruzione nel quadro del procedimento “Algeria”

Separatamente rispetto alla chiusura dell’indagine Algeria, comunicata nei giorni scorsi, la Securities and Exchange Commission (Sec) statunitense ha informato Eni che – sulla base delle informazioni attualmente a disposizione della commissione – ha concluso l’inchiesta precedentemente avviata nei confronti della società, che includeva anche le indagini relative all’operazione Opl 245 e tutte quelle altre che riconducevano alle attività del Gruppo di Piazza Mattei in Congo, senza intraprendere azioni o procedimenti.

All’inizio dell’ottobre dello scorso anno Eni aveva già annunciato che anche il Dipartimento di Giustizia Usa aveva concluso le proprie indagini sulle vicende Algeria e Opl 245 senza intraprendere alcuna azione.

Inoltre, Piazza Mattei sottolinea il fatto che la Corte d’Appello del Tribunale di Milano nei giorni scorsi ha reso pubblica la motivazione relativa alla sentenza di assoluzione emessa in gennaio nei confronti di Saipem ed Eni, che le prosciolgono da ogni accusa di corruzione nell’ambito del procedimento Algeria.

Permane comunque ancora in corso il processo che vede imputati i vertici dell’Eni per il reato di corruzione internazionale, a causa della presunta maxi tangente del valore di 1,1 miliardi di dollari attraverso intermediari nigeriani che la pubblica accusa asserisce sia stata versata ai fini dell’ottenimento della concessione ormai nota come «Opl 245», una vicenda nella quale è rimasta coinvolta anche la Shell.

Una vicenda che avrebbe avuto inizio quando a Piazza Mattei e a San Donato milanese si ritenne necessario aggiudicarsi il migliore blocco di esplorazione e produzione della Nigeria, poiché a partire dal 2007 i vertici aziendali del cane a sei zampe stavano ragionando in ordine alla concreta possibilità di cessare le attività nel Paese africano.

In quel periodo gli oleodotti nel delta del fiume Niger erano spesso l’obiettivo degli attacchi delle formazioni della guerriglia, principalmente del Mend (Movimento per l’emancipazione del Delta del Niger, organizzazione armata che nel dicembre dell’anno precedente aveva rivendicato il rapimento di quattro tecnici (tre italiani e un libanese, in seguito rilasciati) compiuto durante un attacco alla stazione estrattiva dell’Agip nello Stato di Bayelsa.

Il petrolio dell’impresa italiana sottratto dalle condotte e dai depositi veniva successivamente contrabbandato e il ricavato di questa attività andava poi a finanziare la guerriglia.

Per l’Eni le perdite in termini economici erano divenute ingenti, inoltre, lo Stato nigeriano era esposto nei confronti del Gruppo di Piazza Mattei a causa di debiti di natura fiscale, dunque si ritenne opportuno aggiudicarsi quel blocco potenzialmente redditizio sul piano della produzione petrolifera, assicurandoselo – secondo la pubblica accusa – anche attraverso la ricerca di migliori entrature con il Governo di Abuja.

In tutto questo, poi si sarebbe innestata la controversa dinamica di interessi e di potere interna all’establishment nigeriano di allora, caratterizzato dagli scontri e dagli accomodamenti tra personalità governative, ras politico-tribali e gli immancabili generali dell’esercito.

 

Eni, Sec closes its investigation in Nigeria and Congo matters. San Donato Milanese (Milan), 22 April 2020 – Separately from the Algeria Settlement, the Sec informed Eni that, based on the information currently available to the Sec, it is otherwise closing its pending investigation of Eni, which also encompassed inquiries into the Opl 245 matter and Eni’s activities in Congo, without recommending further enforcement action.

On October 1, 2019 the US Department of Justice had also closed its investigation of Eni with respect to the Algeria and Opl 245 matters without taking any action.

With respect to Algeria, Eni reminds that the Court of Appeal of Milan issued in the last days the reason for the full acquittal of Saipem and Eni on any corruption charges rendered in January 2020.

Condividi: