Hanno approfittato della situazione di estremo disagio e delle strade deserte per porre in essere una campagna denigratoria sconfinante nell’istigazione a delinquere, lo hanno fatto nella stessa maniera nella quale altri soggetti, stavolta criminali, avevano affisso i falsi avvisi alla popolazione replicando perfettamente simboli dello Stato e linguaggio burocratese parlato e scritto nelle prefetture e nelle questure.
I primi lo hanno fatto probabilmente per mitomania e ribellismo, magari pensando di fare una “bravata”, i secondi invece a fini criminali per indurre la gente ad aprirgli la porta di casa una volta qualificatisi come agenti delle Forze dell’Ordine (usurpando per altro la funzione di pubblico ufficiale) e poi svaligiarli dei loro beni.
Veniamo all’ultimo esecrabile episodio in ordine di tempo.
Approfittando del clima di emergenza effetto dell’epidemia in atto, alcuni ignoti nella città di Varese hanno affisso sui muri dei volantini decalogo contro quello che hanno definito come «poliziavirus».
In essi si legge che «il fuoco favorisce l’eradicazione del virus, quindi è possibile dare una mano incendiando scuole, banche e commissariati di polizia».
Una serie di “indicazioni” alla collettività fornite nella regione martire maggiormente colpita dal Covid-19, la Lombardia.
Ma il fenomeno non ha interessato soltanto Varese, poiché affissi simili sono comparsi anche in altre città, tra le quali Mantova e Cremona, dove ad esempio recavano frasi del tipo: «Per proteggersi e proteggere gli altri fai inciampare lo sbirro così resta a casa e non diffonde il contagio».
Nessuna rivendicazione o “firma” dell’atto, né da parte di organizzazioni antagonistiche o neonaziste né da parte di aggregazioni ribellistiche quali ad esempio i gruppi ultras delle squadre di calcio.
A denunciare l’accaduto è stato un sindacalista del comparto sicurezza, Valter Mazzetti, segretario generale della federazione FSP Polizia di Stato. Egli ha commentato l’accaduto affermando che: «I responsabili sono uguali in diverse città, professionisti del disordine in campo».
Negli affissi rinvenuti a Varese si esortava al compimento di tutta una serie di reati, contravvenendo per altro alle disposizioni vigenti emanate per il contenimento del contagio dal coronavirus.
Un secondo volantino, invece, denigrava l’immagine dell’operatore delle Forze dell’Ordine: «Se vedete un ambulante senza mascherina – recitava il testo – cercate di procurargliene una: non fate il poliziotto», oppure ancora, «se vedete gente per strada non sospettate il peggio, forse dovranno andare a lavorare: non fate il poliziotto», e via così. Infine l’appello: «Evitiamo la diffusione del poliziavirus: è’ un virus che non andrà più via».
Il segretario generale del FSP ha aggiunto che «questi scritti deliranti sono modelli identici nelle diverse città, e ciò testimonia che sono il frutto di una azione programmata e studiata da professionisti del disordine, che come sempre sfruttano il disagio sociale per acuire la tensione e creare quanti più problemi possibili per l’ordine pubblico e la sicurezza collettiva. Testimoniano inoltre come il personale in divisa sia il principale bersaglio dei delinquenti in tutte le occasioni».
«Questo momento di emergenza – ha proseguito Mazzetti – offre il contesto ideale, perché da Nord a Sud criminalità di ogni genere tenta di strumentalizzare ansie, paure, e difficoltà della gente, approfittandone per gestire il disagio a proprio uso e consumo. E questo gesto ignobile non sarà preso alla leggera, perché concretizza una volontà criminale grave».
Ai microfoni di insidertrend.it e Radio Omega Mazzetti interviene sia sugli episodi di oggi che sugli inquietanti falsi avvisi del Ministero dell’Interno affissi della criminalità, chiarendo quali sono le reali procedure delle Forze dell’Ordine in questi casi e mettendo così sull’avviso i cittadini.
Di seguito è possibile ascoltare l’audio integrale dell’intervista resa dal segretario generale del FSP Polizia di Stato Valter Mazzetti al sito d’informazione insidertrend.it e all’emittente radiofonica Radio Omega (A236).