CORONAVIRUS, Italia. Bilancio al 20 marzo 2020

La situazione in Italia a un mese dalla individuazione del «paziente 1» a Codogno: deceduti 627 (per un totale 4.032), 47.021 i contagi complessivi e 689 le persone guarite (per un totale di 4.032). Borrelli smentisce: «Niente bio-contenimento stretto da metà aprile». Anticipato il pagamento delle pensioni, sarà possibile recarsi alle Poste o in banca dal 26 al 31 marzo

I dati relativi alla situazione relativa alla situazione in Italia è stata illustrata dal capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli nel corso della consueta conferenza stampa di aggiornamento che avuto luogo nel pomeriggio, in questa occasione affiancato dal professor Roberto Bernabei, ordinario di Medicina interna e Geriatria presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, nonché presidente dell’Associazione Italia longeva.

I nuovi decessi registrati nelle ultime ventiquattro ore ammontano a 627 (ieri erano 427), che portano il bilancio provvisorio di morti per Covid-19 4.032.

Il totale dei contagiati nel Paese è di 47.021; i nuovi soggetti risultati positivi all’infezione da Covid-19 sono 4.670, che portano il numero complessivo a 37.860 persone; di queste 19.185 si trovano in isolamento domiciliare (si tratta di soggetti che non manifestano sintomi della malattia o che accusano sintomi lievi), mentre 2.655 sono sottoposti in terapia intensiva, una cifra pari all’7% del totale; i soggetti guariti dalla malattia risultano essere 689, per un totale di 5.129.

Si registra un solo trasferimento di un paziente da un ospedale a un altro, che porta il totale a 60, 33 affetti da coronavirus e 37 degenti “ordinari”; 669 le tende pre-triage montate (14 in più di ieri), 122 quelle tende pre-triage “penitenziarie” montate presso le carceri italiane.

Il 77% dei casi è localizzato in sole cinque regioni, quattro settentrionali più le Marche; di questa elevata percentuale il 70% grava su Lombardia ed Emilia Romagna.

Un nuovo pericoloso potenziale cluster viene segnalato a Verona (secondo il presidente Luca Zaia «in crescita esponenziale»), mentre il nuovo (ennesimo) caso di positività registrato a Vo’ Euganeo, località dove si verificò il primo focolaio del virus in Veneto viene ritenuto dal professor Bernabei «un possibile improvviso sforamento».

Nel Meridione il livello dei contagi fortunatamente si mantiene contenuto, sempre secondo Bernabei probabilmente in ragione del ridotto numero di pazienti zero presenti, seppure «siano possibili focolai isolati», come quello registrato a Fondi, in provincia di Latina.

Il professor Bernabei ha informato la stampa sull’avvenuto inizio dell’analisi delle cartelle cliniche delle prime 355 persone decedute, studio che, già da un primo approccio, conferma la concomitanza dei rischi geriatrico e patologico, in quanto la mortalità di soggetti in età minore ai sessanta anni risulta minore al 10% del totale.

«L’età media elevata della popolazione italiana – secondo l’ordinario del Policlinico Gemelli – è una fotografia che spiega l’eccesso di mortalità nel Paese».

Bernabei ha poi dichiarato che l’epidemia sarà ancora lunga e si dovrà attendere per la fine delle misure restrittive imposte alla popolazione per ragioni di sicurezza, poiché si attende il “picco” di contagi, dopodiché sarà possibile iniziare dei calcoli sulla base della casistica relativa alle settimane precedenti.

Il capo del Dipartimento della Protezione civile Borrelli ha poi confermato la distribuzione in atto effettuata a beneficio delle varie strutture sanitarie regionali delle 390.000 tamponi precedentemente acquistati a livello centrale.

Riguardo all’invio della task force composta da 300 medici alle strutture ospedaliere maggiormente sotto stress sul territorio nazionale, egli ha dichiarato che, assieme al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia, ci si sta attualmente lavorando e si ritiene di potervi dare corso entro stasera o domani.

Borrelli ha inoltre sottolineato che da parte della Protezione civile non è in atto alcuna requisizione di materiali destinati a Regioni o aziende ospedaliere, come è «destituita da ogni fondamento la fake news circolata di recente relativa a uno stretto regime di bio-contenimento deciso per la metà del mese di aprile» per iniziativa del Dipartimento da lui diretto.

Infine, egli ha resa nota la nuova ordinanza della Protezione civile che consentirà il pagamento anticipato delle pensioni presso gli uffici postali e le banche a partire dal 26 marzo e fino al 31 marzo, una misura che permarrà in vigore anche per il successivo mese di aprile.

Va ricordato infine che per quanto riguarda le prescrizioni di farmaci da parte dei medici di base, questi ultimi potranno farle direttamente da casa o dallo studio senza bisogno che l’assistito debba recarsi fisicamente presso lo studio medico; quest’ultimo, infatti, si vedrà attribuito un codice numerico che in seguito presenterà presso le farmacie per ritirare il farmaco.

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