I dati relativi alla situazione relativa alla situazione in Italia è stata come sempre illustrata dal Capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli nel corso della consueta conferenza stampa di aggiornamento che avuto luogo alle ore diciotto.
I nuovi decessi registrati ammontano a 427 (ieri erano 475), che portano il Paese a superare il numero di vittime registrate in Cina.
I soggetti risultati positivi all’infezione da Covid-19 sono 4.480, che portano il numero complessivo a 33.190 unità; di questi 14.935 si trovano in isolamento domiciliare (si tratta di soggetti che non manifestano sintomi della malattia o che ne manifestano sintomi lievi), mentre 2.498 sono sottoposti in terapia intensiva, una cifra pari all’8%; le persone guarite sono invece 415, per un totale di 4.440 unità.
In Italia i bambini positivi al Covid-19 risultano essere circa 300, tuttavia fortunatamente non si registrano casi gravi. In casi di sospetto contagio, le Autorità civili e sanitarie raccomandano ai genitori il ricorso ai medici pediatri esclusivamente allo scopo di avere chiarimenti sui comportamenti da adottare, i pediatri andranno contattati telefonicamente o per via informatica, poiché essi non sono preposti alla gestione di casi specifici di coronavirus; è quindi possibile consultarli per ricevere adeguate indicazioni alle quali successivamente attenersi.
I pazienti trasferiti da un ospedale a un altro sono stati 59, di essi 22 positivi al Covid-19 e 37 ordinari; 655 le tende pre-triage montate (12 in più di ieri), 122 le “tende penitenziarie”.
Per quanto concerne il numero di volontari attivi, indice dello sforzo profuso dalla società civile in questa fase di grave crisi, il numero complessivo nell’intero Paese ammonta a 5.905, 1.32 in più rispetto alla giornata di ieri.
L’Aifa ha reso note le difficoltà incontrate da alcuni centri di ricerca e ospedali (come l’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma) nel reperimento di alcuni farmaci come il noto anti reumatoide oggetto di sperimentazione in funzione anti-Covid-1 al momento ancora non consegnati, sollecitati al riguardo da una domanda posta dalla stampa sia il capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli che il professor Alberto Villani (responsabile del reparto di Pediatria generale e malattie infettive dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma) hanno replicato affermando che le strutture competenti sono in fase di attivazione al fine di provvedere al problema.
Invece, riguardo al «picco» – sempre richiesti di una risposta da un giornalista nel corso della conferenza stampa, che ne sottolineava l’eventuale correlazione con il sensibile incremento dei contagi -, né Borrelli né Villani sono stati in grado di fornire prospettive di massima in termini temporali.
Affrontato anche il tema degli immigrati clandestini e delle persone senza fissa dimora (sfd), riguardo ai primi Borrelli ha affermato che, a fronte dell’affollamento dei centri dove questi vengono trattenuti, sono state diramate disposizioni e regole «per il loro distanziamento e per l’adozione della necessaria prudenza e cautela», aggiungendo che il Dipartimento della Protezione civile non è attualmente a conoscenza di casi di contagio all’interno di questi centri.
Altro problema quello relativo ai circa 50.000 immigrati clandestini che non si trovano nei centri e quello degli sfd. In questo secondo caso Borrelli ha affermato che i Comuni e le Regioni dovranno farsi carico del problema organizzando «luoghi» ove ricoverare queste persone.
Una soluzione – ha aggiunto Borrelli – che «va pianificata e attuata», magari «requisendo o acquisendo» strutture alberghiere da parte degli enti locali territoriali, ai cui proprietari andrà poi corrisposto un indennizzo. «A Roma – ha concluso Borrelli – l’Amministrazione sta già lavorando assieme ai servizi sociali».
Novità per quanto riguarda le prescrizioni di farmaci da parte dei medici di base: questi ultimi potranno farle direttamente da casa o da studio senza bisogno che l’assistito debba recarsi fisicamente presso lo studio medico; egli, infatti, si vedrà attribuito un codice numerico che in seguito presenterà presso le farmacie per ritirare il farmaco.
Sono state poi rese note le modalità mediante le quali potranno fare rientro in Patria gli studenti universitari italiani che attualmente si trovano all’estero in ragione del Programma Erasmus: è loro consentito lo spostamento sul territorio nazionale italiano (rientra nelle cosiddette «cause di necessità»), ma dall’aeroporto italiano dove atterreranno potranno venire prelevati soltanto da un genitore o parente, che li trasporterà immediatamente presso la loro abitazione dove dovranno sottoporsi a isolamento fiduciario.
Infine, un cenno agli animali domestici: è stato registrato un incremento della deprecabile pratica degli abbandoni, principalmente di cani, evidentemente quale effetto delle paure da contagio. Al riguardo le Autorità sanitarie informano che non risulta accertato il contagio tra animali ed esseri umani.