Non è ancora chiaro se si tratterà soltanto di un annuncio disperato, frutto della critica situazione nella quale versa attualmente la Lombardia, ma soltanto il fatto che i vertici della Regione a guida leghista (seguaci convinti di Donald Trump), abbiano dichiarato ufficialmente nel corso di una drammatica conferenza stampa che pensano di fare ricorso all’aiuto di personale medico cubano, venezuelano e della Repubblica Popolare cinese, se non è proprio una nemesi politica è sicuramente un paradosso.
Tuttavia, questo irridente incipit non deve distrarre troppo dalla realtà, poiché, senza indulgere a facili allarmismi, la situazione è davvero grave. Lo è sicuramente in Lombardia e nelle altre “zone rosse”, ma anche il resto del Paese non deve certo scherzare e se poi si da un’occhiata immediatamente oltre confine ci si rende conto di come vadano le cose nell’Europa «che conta», dove il governo francese non nasconde di pensare concretamente la mortifera opzione proclamata al di là del Canale della Manica da Boris Johnson.
Infatti, vuoi per la progressione geometrica dei contagi, vuoi per cultura ideologica, il mortifero paradigma di parte di quelle classi dirigenti è divenuto la cosiddetta «immunità di gregge», cioè lasciamo a sé stessa la popolazione che, tra qualche mese o anno, essa si “selezionerà”.
Secondo Giorgio Cremaschi – ex sindacalista Fiom e attuale esponente della formazione politica Potere al Popolo -, intervistato da insidertrend.it, circolerebbero informazioni imprecise, in quanto i contagi in Italia sarebbero molti di più di quelli ufficialmente dichiarati, forse addirittura dieci volte tanto.
Cremaschi, che ha mantenuto una fitta rete di contatti nel mondo del lavoro, anche del comparto Sanità, in questi giorni è bloccato nella sua casa di Brescia, quindi nell’epicentro del contagio.
Nell’intervista rilasciata a questa testata, oltre ad affrontare il tema dei medici cubani e venezolani, parla di altre gravi questioni, a partire del mancato blocco (quasi) totale della produzione industriale e la conseguente chiusura degli impianti che invece non c’è stata.
«Abbiamo assistito a una sottile ipocrisia – ha affermato l’ex sindacalista -, perché non chiudendo subito le fabbriche sono stati esposti al contagio i lavoratori».
Dove rinvenire le responsabilità di questa negligenza? Non è difficile, per capirlo è sufficiente rivedere e riascoltare il dibattito politico ed economico delle scorse settimane, con le sue oscillazioni e con gli ondivaghi decisori che davano un «colpo al cerchio e uno alla botte» nel tentativo di non contrastare eccessivamente con i vari stake holder.
Al riguardo Cremaschi si dice oltremodo critico anche riguardo al recente accordo raggiunto tra il Governo e le organizzazioni sindacali confederali (CGIL, CISL, UIL).
Nel frattempo è stata diffusa la notizia dell’impennata dei casi gravi di insufficienza respiratoria nella Bergamasca, mentre altri medici ritengono addirittura che, data l’insufficienza delle strutture sanitarie disponibili di fronte a questa terribile crisi si debba iniziare a esplorare l’ipotesi del ricorso a una sedazione palliativa per alcuni pazienti.
Questa è la situazione. Nella conferenza stampa di ieri l’Assessore alla Salute e il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana si sono detti convinti che (i lombardi) essendo stati i primi a essere investiti dall’emergenza «saranno anche i primi a uscirne» e che, comunque, «adesso vanno bruciati i tempi per arginare i contagi».
È l’auspicio di tutti, di tutto il Paese che si stringe unito.
Di seguito è possibile ascoltare l’audio integrale dell’intervista con Giorgio Cremaschi (A230) che verrà mandata in onda anche da Radio Omega.
A230 – CORONAVIRUS, EMERGENZA CONTAGI IN LOMBARDIA: LA REGIONE A GUIDA LEGHISTA COSTRETTA A RICORRERE A MEDICI CUBANI E VENEZUELANI. La Regione a guida leghista allo stremo a causa della pandemia potrebbe fare ricorso a personale medico cubano e venezuelano.
Questo lo hanno dichiarato ufficialmente i suoi vertici nel corso di una conferenza stampa. La situazione è forse molto più grave di quanto si crede e la cifra dei contagi potrebbe risultare molto più alta. Niente allarmismi e senso di responsabilità, tuttavia molti aspetti della questione andrebbero discussi pubblicamente in termini reali; insidertrend.it lo ha fatto con GIORGIO CREMASCHI, sindacalista di lungo corso ed esponente di Potere al Popolo