CULTURA, narrativa. “L’albero della vergogna”, ultima opera dello spagnolo Ramiro Pinilla

Nel romanzo edito da Fazi uno spaccato della vita nei Paesi Baschi al tempo della dittatura franchista. Un racconto magistrale che affronta i temi della vendetta e del perdono, delle sconfitte e delle umiliazioni, della memoria di un popolo con le ferite di un’intera generazione. Che racconta la forza dirompente della storia che entra nella quotidianità stravolgendola

All’indomani della vittoria del generale Francisco Franco, il piccolo villaggio di Gexto nei Paesi Baschi, è un luogo paralizzato dalla paura.

Rappresaglie ed esecuzioni da parte di «quelli della Falange» sono all’ordine del giorno e, poco a poco, gli uomini vanno scomparendo. Alcuni di essi sono morti in guerra, altri vengono portati via in passeggiate dalle quali non faranno più ritorno, altri ancora fucilati sotto gli occhi dei loro famigliari, tra le grida delle loro donne e dei loro figli.

Ma chi c’è dall’altra parte?

Altri uomini.

Nel romanzo si narra la storia di Rogelio Cerón, un falangista ventenne che fa quello che fa senza sapere bene perché.

Un giorno uccide un maestro repubblicano davanti al figlio di quest’ultimo, un bambino di dieci anni.

Per lui niente sarà mai più lo stesso. Quegli occhi gli rimarranno impressi nella memoria per sempre. Occhi fissi, freddi. Che non piangono, ma che promettono vendetta.

Trent’anni dopo, gli abitanti del villaggio si interrogheranno su quale mistero possa celarsi dietro la figura solitaria del «pover’uomo della baracca», colui che ormai da molto tempo conduce una vita da eremita prendendosi cura di un albero di fico e sopportando silente l’assedio postogli da un vicino, convinto che sotto quella pianta si trovi un tesoro.

Ma, cosa si nasconde, realmente, sotto quell’albero? Qual è il suo significato?

L’opera di Pinilla è un romanzo magistrale che affronta i temi della vendetta e del perdono, delle sconfitte e delle umiliazioni.

Che affronta la memoria di un popolo, le ferite di un’intera generazione e la forza dirompente della storia, che entra nella quotidianità e la stravolge.

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