USA, primarie. Democratici, Bloomberg: il 3 marzo quindici Stati decideranno sulla nomination

Il Super tuesday dei democratici decisivo per Bloomberg

Primarie del 2020. Al termine del primo mandato di Donald Trump, una decina di candidati sono in corsa per la nomination democratica. Ultimo ad aggiungersi alla già vasta compagine, è stato il miliardario, ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, che ha deciso di “saltare” le primarie e i caucus (assemblee di partito) iniziali.

Bloomberg ha deciso di investire le sue cospicue risorse economiche nei 15 Stati che voteranno nel Super Tuesday del 3 marzo. Ovvero, quando voteranno molti Stati che mandano un numero cospicuo di delegati (1357) alla Convention del partito democratico che decreterà il candidato da opporre a Trump.

IL PRECEDENTE DI RUDY GIULIANI

Primarie del 2008. Dopo il secondo mandato di George W. Bush, Rudolph Giuliani, anch’egli ex sindaco di New York, è uno dei più accreditati alla nomination nel campo repubblicano. Rudy Giuliani è in corsa da subito, ma imposta la sua strategia snobbando le primarie iniziali dove rinuncia a fare campagna elettorale.

Giuliani si concentra sulle primarie della Florida, le cui regole per l’assegnazione dei delegati sono “chi vince prende tutto”. Il voto di questo Stato precede il Supermartedì in cui si vota in 21 Stati dell’Unione e vincere nello Stato del sole significa ipotecare anche la maggior parte dei delegati di quelle primarie.

DECISIVO IL SUPER TUESDAY DEM

Nello Stato in cui investe quasi tutte le risorse della sua campagna, Giuliani arriva solo terzo ottenendo il 15% e nessun delegato. Ritiratosi dalla competizione elettorale diede il suo endorsement a John McCain, che otterrà la nomination repubblicana per essere poi sconfitto da Barack Obama.

Per evitare lo stesso destino, Bloomberg deve vincere in California (415 delegati), Texas (228) e Nord Carolina (110), sconfiggendo Sanders e Biden, in vantaggio nei primi due ed arrivare almeno secondo in quelli più popolosi. Obiettivo: almeno 600 delegati per interrompere la corsa di Biden e Buttigieg, i due candidati moderati.

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