Nel prossimo triennio la Banca mondiale investirà sette miliardi di dollari nei Paesi della regione saheliana.
Lo ha reso noto il direttore esecutivo per le operazioni dell’istituto Axel Van Trotsenburg nel corso di una sua visita nella capitale del Burkina Faso Ouagadougou.
Egli – come riporta il periodico specializzato “Africa e Affari” – ha precisato che i fondi verranno destinati in particolare al sostegno nei Paesi beneficiari del varo di riforme strutturali finalizzate alla messa nelle condizioni del settore privato di creare nuovi posti di lavoro.
Inoltre, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa governativa nigerina Onep, i finanziamenti potranno essere utilizzati anche per realizzare nuove infrastrutture, incrementare le possibilità di accesso all’energia elettrica e fornire servizi ai rifugiati.
Il Sahel negli ultimi anni ha dovuto impegnarsi nelle impegnative sfide poste alla sua sicurezza, affrontando un clima di crescente instabilità generata dall’azione dei gruppi armati di diversa ispirazione, non ultimi quelli jihadisti.
Non pochi analisti ritengono insufficiente una risposta al problema improntata esclusivamente sugli aspetti securitari, poiché – si afferma – la reazione muscolare non si rivelerà adeguata a un concreto processo di stabilizzazione regionale.
È per questa ragione che viene richiesta anche l’implementazione di un programma integrato di sviluppo che possa trasformare positivamente le economie locali, migliorando le condizioni di vita della gente, aprendo così un nuovo orizzonte di speranza alle giovani generazioni.
I fondi promessi ai Paesi saheliani sono parte di un finanziamento complessivo ammontante a cinquantatré miliardi di dollari stanziato dalla Banca mondiale nello scorso dicembre per i Paesi africani a basso reddito.