Nella giornata di ieri, durante lo svolgimento di un’attività ordinaria sulla Strada provinciale 131 Lecce-Torre Chianca, le attenzioni dei componenti una pattuglia del Nucleo di polizia economico-finanziaria dipendente dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lecce veniva attirata da un fuoristrada che trainava un carrello mediante il quale veniva trasportata una imbarcazione della lunghezza di quasi sei metri priva di dati identificativi e dotata di un grosso motore fuori bordo.
Nonostante fosse attrezzata per la pesca, il sospetto veniva ingenerato dall’ora e dalle particolari circostanze, che facevano presumere un impiego diverso del natante.
Quindi, a seguito dell’immediata effettuazione di una serie di accertamenti con la sala operativa del Comando Provinciale di Lecce, si riusciva a risalire all’effettivo proprietario e/o al conducente dell’autoveicolo trainante, risultato essere un cittadino italiano di Lecce.
Questi, da interrogazioni alle banche dati del Corpo, risultava «noto all’Ufficio» a causa di diversi precedenti penali per traffico di stupefacenti, nonché anche solito accompagnarsi a persone anch’esse interessate da specifiche misure di polizia.
Avviate tempestivamente le investigazioni necessarie al fine di risalire all’effettivo domicilio del soggetto identificato, nonché alla eventuale sua disponibilità di luoghi dove condurre e ricoverare l’imbarcazione – anche per comprendere se effettivamente fosse stata utilizzata per la pesca e non per traffici illeciti -, i militari individuavano un’abitazione nei pressi di Borgo San Nicola, nel capoluogo salentino.
Essa presentava un annesso piazzale dove ricoverare e occultare la barca cinto da un alto muro di cinta circondante il plesso.
A seguito della successiva irruzione al suo interno, gli uomini della pattuglia – supportati dai colleghi del “117” da un’unità cinofila della Compagnia di Lecce inviati sul posto dal Comando Provinciale di Lecce -, sul piazzale rinvenivano il fuoristrada notato nella mattinata nei pressi della costa e tre altre imbarcazioni, tra le quali veniva anche il natante privo di segni distintivi.
L’accurata ispezione portava alla scoperta, celata nel doppiofondo dello scafo, di un enorme quantitativo di stupefacenti, mentre nel resto dell’area adibita a officina ad
Abitazione venivano rinvenute e successivamente sequestrate anche armi e relative munizioni, due carabine calibro 4,5 con relative ottiche di puntamento, una pistola
Beretta calibro 4,5, una replica a salve calibro 8 priva di tappo rosso con
23 cartucce (delle quali 4 già inserite nel caricatore), una doppietta calibro 20 e due
proiettili calibro 9.
All’interno dell’imbarcazione, c’erano invece 450 chilogrammi di marijuana suddivisa in 219 confezioni, 75 chilogrammi di hashish suddivisi in 31 panetti e 3,5 litri di olio di hashish per un peso di ben 3 chilogrammi.
Informato il magistrato di turno presso la locale Procura della Repubblica, il fermato veniva quindi tratto in arresto e tradotto presso la casa circondariale di Lecce, posto a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
L’enorme quantitativo di stupefacenti sequestrato ha fatto presumere agli investigatori che potesse essere destinato a rifornire l’intero mercato locale e anche quello nazionale, come le recenti indagini condotte negli ultimi mesi dal Gico del Nucleo di polizia economico finanziaria di Lecce hanno dimostrato, constatando come il territorio salentino costituisca ormai un vero e proprio attivo crocevia nazionale dei traffici di droga provenienti dai paesi rivieraschi del basso Adriatico.