CULTURA, beni culturali e artistici. Roma, riaperta al pubblico e ai fedeli la chiesa di Santa Maria sopra Minerva

Prima della funzione religiosa ha avuto luogo la presentazione del volume “Beato Angelico, la rivoluzione della luce”, scritto da Mario Dal Bello, docente alla Pontificia Università Lateranense

Probabilmente non è stato casuale il fatto che per la riapertura della chiesa di Santa Maria sopra Minerva sia stato scelto il 18 febbraio, giorno nel quale i cattolici celebrano il Beato Angelico, patrono di tutti gli artisti.

E – ovviamente – questo evento, importante sotto molti puti di vista, è stata l’occasione per dire messa, funzione religiosa officiata dal rettore della basilica stessa, padre Antonio Cocolicchio.

L’edificio di grande pregio – che si trova nel rione Pigna, al centro di Roma, poco distante dal Panteon e dal Senato della Repubblica e dalla Camera dei Deputati – è stata interessata da lavori al transetto e ora è tornata a essere accessibile ai fedeli per il culto e a tutti gli altri visitatori.

Esso era stato chiuso al pubblico nell’estate del 2019 a causa della  sopravvenuta  necessità di intervenire con una serie di restauri imposti da ragioni di sicurezza. Al riguardo va rilevato che è tuttora in corso un importante intervento finanziato dal Fondo Edifici di Culto e realizzato dalla Soprintendenza Speciale di Roma.

Nota per la presenza nella piazza antistante il sagrato della statua raffigurante l’elefantino che sorregge l’obelisco, opera disegnata da Gian Lorenzo Bernini e scolpita da Ercole Ferrata la cui erezione risale al 1667, conserva al suo interno alcune opere di inestimabile valore come la statua di Michelangelo raffigurante Cristo risorto, la cappella Carafa dipinta da Filippino Lippi, le tombe della patrona d’Italia Santa Caterina da Siena e dello stesso Beato Angelico.

L’area dove l’edificio di culto venne edificato venne concessa da papa Zaccaria alle suore Basiliane di Costantinopoli, che vi realizzarono una prima chiesa di piccole dimensioni, denominata Santa Maria in Minervium. I Domenicani, poi, nel XIII Secolo  subentrano alle Basiliane.

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