I militari in forza al Comando Provinciale di Catania nella giornata di ieri hanno rinvenuto un deposito clandestino di armi e munizionamento occultato a due metri di profondità in un terreno situato in via San Francesco La Rena, nelle adiacenze dello stabilimento balneare “Le capanne”.
L’operazione di polizia ha trovato inquadramento nell’ambito dell’intensificazione del controllo del territorio e il suo esito è stato reso possibile dal supporto mirato di attività d’intelligence effettuate da unità del Corpo
Essa ha avuto luogo in aree particolarmente interessate da traffici illeciti e in quartieri a elevata densità criminale nel capoluogo etneo.
La perquisizione che ha portato al rinvenimento di un ingente quantitativo di armi è il diretto sviluppo dell’arresto di un soggetto e del sequestro di armi eseguito dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania (Gico) il 18 gennaio scorso presso il citato stabilimento balneare.
Nel dettaglio, le armi e il munizionamento sono stati individuati dopo una lunga e accurata attività di escavazione del terreno nel quale erano stati occultati serbatoi in plastica contenenti l’armamento cautelato e sigillato in singole confezioni plastificate, con apposta esternamente l’indicazione della tipologia di arma.
Le accurate modalità di conservazione lasciano desumere la necessità per i possessori di un loro pronto utilizzo.
Il materiale recuperato e sottoposto a sequestro – allo stato nei confronti di ignoti – era il seguente: 24 pistole di vari modelli, 6 fucili (semiautomatici, a pompa, doppiette a canne mozze), una mitragliatrice e un fucile d’assalto automatico tipo Kalashnikov.
Le armi presentavano tutte l’abrasione della matricola;
Inoltre, nel medesimo deposito occulto venivano rinvenute 3.000 cartucce di vario calibro (tra le quali munizioni da guerra e alcune simili a quelle in uso a forze di polizia), buffetterie e gibernaggio di vario tipo costituito da cinturoni, fondine, caricatori di munizioni e kit per la pulizia delle armi.
Informata la Procura della Repubblica di Catania del rinvenimento, venivano disposti immediati approfondimenti tesi ad accertare l’effettivo possessore della porzione immobiliare dove si nascondeva l’arsenale.
Sono attualmente in corso approfonditi accertamenti sull’effettiva titolarità del terreno in considerazione del fatto che i proprietari formali hanno dichiarato di non avere da anni la gestione di fatto, tanto da aver avviato anche dei contenziosi in sede civile.