Winston Foshay, detto Tuff, è un energumeno di Harlem che ha abbandonato la scuola, si è sposato giovanissimo con la fidanzata incinta e lavora come picchiatore nel giro dello spaccio.
Dopo essere sopravvissuto a un regolamento di conti tra bande rivali decide di dare una svolta alla sua vita e di aderire al Programma Fratello Maggiore, che prevede un intervento nel senso dell’assistenza psicologica e sociale ai ragazzi che si trovano in condizioni svantaggiate.
Il suo mentore è Spencer Throckmorton, un afro convertito all’ebraismo e diventato rabbino.
Dopo lunghe discussioni con Spencer, la moglie Yolanda, il padre Clifford (ex militante delle Pantere Nere) e gli amici – tra i quali emerge la figura di Fariq, disabile, musulmano e antisemita -, Winston decide di presentarsi alle elezioni comunali grazie anche al finanziamento della sua campagna elettorale di Inez Nomura, una nippoamericana a sua volta ex militante delle Pantere nere è alla ricerca di un “nuovo” Malcolm X.
La sua popolarità nel quartiere – dove egli conosce ogni persona -, la fama di spaventoso figlio di puttana sommata a un paio di giorni trascorsi in carcere ad arringare i compagni di ghetto dopo essersi fatto arrestare con un pretesto, gli fanno guadagnare sempre maggiori consensi.
Si tratta di un romanzo graffiante, adrenalinico e pieno di ritmo, al pari delle strade di Harlem che racconta. In esse si ritrova il genio, l’umorismo feroce e la creatività verbale di Paul Beatty, vincitore del Man Booker Prize 2016 con l’indimenticabile “Lo schiavista”, un autore che viene ritenuto tra le voci più originali e brillanti dell’America di oggi.