Almeno 30 persone sono state assassinate la notte scorsa nello Stato nigeriano nordorientale del Borno nel corso di un attacco jihadista sferrato con ogni probabilità (in assenza di una certa rivendicazione della strage) da Iswap, il sedicente Stato islamico dell’Africa occidentale, formazione terroristica affiliata a Islamic State (IS).
Sempre nel corso dell’azione terroristica compiuta in una piazzola di sosta per autoveicoli sarebbero stati anche rapiti decine di bambini e di donne.
L’attentato è avvenuto ieri sera ad Auno – nei pressi di Maiduguri, il capoluogo, località di destinazione finale dei viaggiatori assaliti -, villaggio situato in una regione recentemente riconquistata dal governo centrale al gruppo armato islamista Boko Haram.
Nel corso dell’attacco terroristico gli jihadisti hanno assassinato almeno trenta persone, per lo più viaggiatori sulla strada tra Maiduguri e Damaturu, bruciando diciotto autoveicoli, le vittime si erano fermate per la notte nei pressi di un posto di blocco a causa dell’interruzione di una strada.
Molti camionisti e automobilisti sarebbero periti in modo orribile, bruciati vivi nel sonno all’interno dei loro automezzi, ma non solo, gli jihadisti hanno dato fuoco al villaggio di Auno dopo averlo saccheggiato.
La regione è sotto il controllo di un gruppo islamista affiliato a IS, l’Iswap appunto, in precedenza facente parte di Boko Haram, attivo quest’ultimo dal 2009 nel nordest della Nigeria.
Il tragico copione è spesso il medesimo, comune a non pochi altri teatri di guerriglia dove imperversano i gruppi armati ispirati al radicalismo islamista: in falsi checkpoint (posti di blocco), travestiti con uniformi di ordinanza militari, i terroristi fermano le auto e ne uccidono o ne rapiscono gli occupanti.
Nel dicembre dello scorso anno quattordici persone, tra cui due soccorritori, erano stati rapiti a Jakana, località della stessa regione, mentre in gennaio quattro soldati nigeriani erano stati uccisi ad Auno.
Gli osservatori dell’Onu hanno recentemente segnalato l’intensificazione del numero di attacchi terroristici compiuti nella Nigeria nordorientale, questo – secondo alcuni analisti – sarebbe anche un effetto della strategia applicata dall’esercito nigeriano, che per ragioni di autoprotezione ha raggruppato le sue truppe in pochi punti all’interno di una regione molto estesa.
Il conflitto in atto tra le forze armate nigeriane e Boko Haram ha finora provocato la morte di 35.000 persone e lo sfollamento di due milioni.