Barham Salih, dall’ottobre 2018 ottavo presidente dell’Iraq, il terzo consecutivo di etnia curda a ricoprire quella carica, si è recato oggi nuovamente in visita ufficiale in Vaticano. Infatti, era già stato ricevuto dal pontefice assieme alla sua famiglia poco dopo il suo insediamento a Baghdad, nel novembre di due anni fa.
Nel corso dell’incontro odierno, il colloquio col capo della Chiesa cattolica romana, reso possibile dalle traduzioni di un interprete arabo, ha avuto una durata di venticinque minuti.
Diversi i temi trattati, tra questi ovviamente quello relativo alla presenza dei cristiani nel Paese mediorientale e l’importanza del ricorso al dialogo nella soluzione delle controversie internazionali.
Sono stati discussi anche i dettagli della visita papale in Iraq, per la quale non vi sono ancora date certe.
Al termine dell’incontro la Sala stampa della Santa Sede ha diffuso un comunicato nel quale si afferma che: «Nei cordiali colloqui sono stati evocati i buoni rapporti bilaterali e ci si è soffermati sulle attuali sfide del Paese, sull’importanza di favorirne la stabilità e il processo di ricostruzione, incoraggiando la via del dialogo e della ricerca di soluzioni adeguate a favore dei cittadini e nel rispetto della sovranità nazionale. Nel prosieguo della conversazione è stata rilevata l’importanza di preservare la presenza storica dei cristiani nel Paese, di cui sono parte integrante, e il significativo contributo che essi apportano alla ricostruzione del tessuto sociale, evidenziando la necessità di garantire loro sicurezza e un posto nel futuro dell’Iraq».
Salih ha poi fatto dono a Bergoglio di una stele di Hammurabi in argento, venendo ricambiato dal papa con un medaglione della pace raffigurante un deserto che diventerà un giardino, oltre al messaggio per la Giornata mondiale della pace e al Documento sulla fratellanza.
Dopo l’incontro con Francesco, il presidente iracheno si è intrattenuto anche con il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, che nell’occasione era accompagnato da monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati.
Nel recente passato, nella fase apertasi con l’abbattimento di Saddam a opera degli americani, dal 2004 al 2005 Salih è stato vicepremier del governo di transizione iracheno, vicepremier dal 2006 al 2009 e primo ministro del Governo Regionale del Kurdistan dal 2009 al 2012.
In seguito si è scisso dall’Unione Patriottica del Kurdistan (PUK) creando la Coalizione per la Democrazia e la Giustizia.