Da qualche tempo – grossomodo da quando Vlaldimir Putin ha rimesso in piedi l’Armata russa che Boris Eltsin aveva fatto andare in malora – la Russia vive una dimensione molto scenografica della propria potenza e, dunque, non può fare a meno di «mostrare i muscoli».
Ma la Russia non è una piccola Unione sovietica e questo significa anche che non è più neppure «egemonica» in quei teatri dove risulta impegnata militarmente cercando di riuscire a esercitare il massimo dell’influenza possibile, come ad esempio nel Medio Oriente, scenario nel quale dimostra di sapersi muovere egregiamente malgrado non disponga più dei mezzi di un tempo.
In questa intelligente politica mediatico-informativa (o di disinformacija?) rientra forse anche la recente operazione (risale infatti al 19 novembre scorso) del filmato relativo ai missili SS-27 Mod 2”, immagini riprese e analizzate anche dalla Federation of American Scientists (FAS), che ha contribuito a diffonderlo attraverso il suo sito web.
Si tratta di parte del lavoro realizzato da Matt Korda, un ricercatore associato che in precedenza ha collaborato in qualità di analista con il quartier generale NATO a Bruxelles, attualmente impegnato allo sviluppo di un progetto di informazione nucleare presso la FAS, dove, assieme ad Hans Kristensen, è autore del “Quaderno nucleare”.
Nello scorso mese di settembre il ministero della Difesa russo ha reso pubblico un raro video relativo a una esercitazione – https://cdn.tvzvezda.ru/storage/tvzvezda_video/2019/09/05/f35bf7fe829f47398cbe7e0890022986.mp4?_=1 – in esso è possibile osservare alcuni missili balistici intercontinentali (Intercontinental Ballistic Missile, ICBM) RS-24 Yars-S (SS-27 Mod 2) in movimento sui loro TEL (veicoli per il trasporto e il lancio) nei pressi di una base militare dell’Armata russa situata nei pressi della città di Novosibirsk.
Si tratta della stessa installazione che – secondo gli analisti della FAS – probabilmente sarà destinata a ospitare in via temporanea il 382º Reggimento missilistico della Guardia, tuttavia essa presenta una conformazione anomala che ne rende più facile l’identificazione.
Infatti, a differenza di altre basi di unità dotate del sistema missilistico appartenenti alla 39ª Divisione della Guardia (dalla quale dipende il 382º Reggimento), questa non disporrebbe di rimesse i per veicoli.
I lanciatori e i veicoli di supporto sono semplicemente parcheggiati all’aperto, solitamente in mimetizzati con l’ambiente, seppure in passato – anche se occasionalmente -, i militari dell’unità li hanno ricoperti con teli mimetici invernali di colore bianco anche quando ancora non nevicava, rendendo così più evidente il contrasto con il verde delle foreste circostanti.
Il video reso pubblico da Mosca lo scorso settembre mostra dei militari russi intenti a rimuovere i teli mimetici dai loro ICBM, sistemi missilistici che poi vengono fatti muovere fuori della base sui loro TEL (Tractor Erector Launcher) incolonnati con altri veicoli blindati.
Il 382º Reggimento, unitamente alle altre unità similari facenti parte della 39ª Divisione missilistica della Guardia – ha recentemente completato la conversione dei suoi vecchi ICBM SS-25 Topol.
La Russia sta proseguendo nel ritiro dal servizio dei suoi SS-25 al ritmo di nove/diciotto missili all’anno, sostituendoli con i nuovi sistemi d’arma in uno o al massimo due reggimenti.
Gli analisti del FAS affermano di non avere certezze riguardo a quanti SS-25 possano essere rimasti in linea con le unità della forza missilistica attiva russa in vista del loro completo ritiro dal servizio (previsto al massimo per il 2022), dunque si limitano a stimare che possano essere cinquantaquattro, questo mentre le rimanenti due divisioni ancora armate di SS-25 Topol inizieranno a ricevere gli Yars nel 2020.
L’RS-24 Yars (denominazione NATO: SS-27 Mod 2) è un missile balistico intercontinentale di fabbricazione russa armato con testate multiple termonucleari (Multiple Indipendently Reentry Vehicle, MIRV) che è stato sperimentato per la prima volta nel 2007 e successivamente immesso in linea a partire dal 2010.
Risulta essere una versione più pesante del RH-2UTTH (denominazione NATO: Topol M).
Ulteriori dettagliate informazioni riguardo alle forze nucleari russe sono ottenibili mediante la consultazione del Russian Nuclear Notebook 2019, reso disponibile dal Bulletin of the Atomic Scientists.