Il presidente del Comitato dei capi di stato maggiore statunitensi, generale (dell’US Army) Mark A. Milley, è da ieri in visita ufficiale nel Medio Oriente, da dove in seguito proseguirà per l’Asia centrale.
Si tratta di due vaste regioni nelle quali le forze armate statunitensi sono attualmente impegnate in diverse e impegnative missioni militari.
Dopo aver fatto scalo in Israele, prima tappa del suo viaggio – dove ha incontrato il tenente generale Aviv Kochavi, capo di stato maggiore di Tsahal –, ha poi raggiunto Amman, dove, dopo essere stato accolto sulla pista dell’aeroporto della capitale dal generale Yousef Huneiti, è stato quindi ricevuto da re Abdallah II, sovrano della Giordania e comandante in capo delle sue forze armate.
Quella attuale è una fase non delle migliori nelle relazioni bilaterali tra Stato ebraico e Regno hashemita, tanto che lo stesso Abdullah II è giunto ad affermare pubblicamente giovedì scorso a New York che esse «non sono mai state peggiori», attribuendone la causa a «questioni interne israeliane», ed esprimendo al contempo la speranza che «Israele possa decidere il suo futuro nelle prossime settimane, in modo che si possa tornare a trattare della questione palestinese», concludendo sull’argomento che: «La pace con i palestinesi non può essere raggiunta senza il nostro coinvolgimento».
Tornando al viaggio del generale Milley, è stato reso noto che l’alto ufficiale americano incontrerà comandanti militari e personalità civili nei vari Paesi che visiterà, cogliendo l’occasione per fare visita alle truppe statunitensi rischierate nei diversi teatri operativi.
Il colonnello DeDe S. Halfhill – ufficiale proveniente dall’Usaf e attualmente assistente per gli affari pubblici del presidente del Comitato dei csm -, ha affermato che: «Questa è un’opportunità per incontrarsi faccia a faccia con i leader militari in teatro e discutere con loro della situazione strategica, ribadendo allo stesso tempo il nostro impegno nella regione».
Questo è il primo viaggio effettuato nella regione dal generale Milley da quando, il mese scorso, ha assunto l’incarico. Egli in precedenza si era recato più volte sia in Medio Oriente che in Asia centrale, anche in qualità di capo di stato maggiore dell’US Army.
Negli ultimi mesi la situazione nella regione si è andata complicando dopo che le forze armate turche sono penetrate in profondità nella Siria settentrionale occupando una fascia di territorio estesa per trenta chilometri.
Washington ha ridislocato le proprie unità nell’area concentrandole in prossimità dei giacimenti petroliferi siriani e a ridosso della frontiera con la Giordania.
Anche nel Golfo Persico si è registrato un incremento della tensione con l’Iran e gli Usa hanno incrementato il loro dispositivo aeronavale.
I militari americani sono presenti anche in Iraq, dove collaborano con le forze di difesa di Baghdad e con alcune milizie siriane. Infine c’è la missione in Afghanistan.
(foto: US DoD)