Nei primi sei mesi dell’anno in Costa d’Avorio è stato registrato un aumento della produzione petrolifera pari al 24%, per complessivi 6,9 milioni di barili.
Lo hanno riferito fonti del governo di Yamoussoukro, che hanno precisato che nel periodo considerato la produzione si è attestata a 6.935.515 barili, corrispondente a un flusso giornaliero di 38.318 barili di greggio, registrando così un incremento del 24,17% rispetto ai risultati raggiunti nell’anno precedente.
Secondo quanto afferma il rapporto del consiglio dei ministri pubblicato dal stampa ivoriana, questo risultato sarebbe stato ottenuto grazie agli effetti combinati del contributo di alcuni nuovi pozzi estrattivi entrati in attività, nonché dallo sviluppo della fase 4 all’interno del blocco CI-40.
Sempre il governo ivoriano, ha sottolineato il fatto che la valutazione della quota di greggio di proprietà dello stato è di 89.785 milioni di dollari, un dato in calo del 9,72% rispetto a quello registrato nel 2018.
Una riduzione che – sempre secondo Yamoussoukro -, deriverebbe dagli effetti combinati del cambiamento delle condizioni di condivisione della produzione, dalla riduzione dei prezzi e dalla minore produzione in alcuni blocchi, segnatamente il CI-11, il CI-26 e il CI-27.
Nel 2014 le autorità locali hanno inviato una missione a Houston (Usa) allo scopo di promuovere l’esplorazione e la produzione di petrolio nel Paese africano, nel tentativo di perseguire l’obiettivo di aumentare gradualmente la produzione a 100.000. barili al giorno entro il 2020.