Arrestata ieri una quarantaseienne per spaccio di sostanze stupefacenti. La donna, pregiudicata per reati contro il patrimonio, aveva adibito il circolo ricreativo situato nel quartiere romano di Pietralata che aveva in gestione a centrale di spaccio di cocaina.
L’operazione, condotta dai militari facenti capo al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, ha evitato l’immissione sul mercato di 155 dosi di stupefacente.
Denunciato a piede libero anche un ragazzo ritenuto complice della donna, risultato incensurato agli accertamenti e accusato di aver coadiuvato quest’ultima nella cessione dello stupefacente a coloro i quali presso di loro si rifornivano.
Il diuturno andirivieni di persone in questo circolo ricreativo – locale continuamente sorvegliato da telecamere a circuito chiuso e le cui porte di ingresso rimanevano praticamente sempre chiuse – ha attirato l’attenzione dei militari in forza al III Nucleo operativo metropolitano della capitale.
Un locale che si voleva mantenere estremamente “discreto”, nel quale stranamente accedeva una persona alla volta, in buona parte tossicodipendenti o soggetti con specifici precedenti penali a carico.
La perquisizione dei locali effettuata questa mattina dalle Fiamme gialle ha portato al rinvenimento delle dosi di droga già confezionate (per complessivi 38 grammi di cocaina) e di un sofisticato sistema di videosorveglianza collegato all’hardware di una playstation, predisposto per il costante monitoraggio dell’ambiente esterno al fine di fronteggiare al meglio eventuali irruzioni delle forze dell’ordine.
Un approntamento indice di una relativa organizzazione dunque, che era associata alla massima cautela e alle attenzioni dei due sodali, aspetto che ha indotto i finanzieri a intervenire soltanto quando c’era la certezza di cogliere in flagranza di reato i soggetti precedentemente attenzionati.
Momento che si è prospettato questa mattina all’alba, quando la donna si è apprestata a entrare nei locali del circolo ricreativo che gestiva.
Oltre alla droga, al suo interno i finanzieri hanno rinvenuto anche confezioni di amminoacidi – fatto che farebbe ritenere con notevole probabilità di certezza che lo stupefacente veniva “tagliato” all’interno di quel locale -, un bilancino di precisione, un tirapugni, un telefono cellulare e del denaro in contanti presumibilmente provento dello spaccio.