STUPEFACENTI, droghe leggere. Cannabis, nasce il nuovo intergruppo parlamentare per la legalizzazione

Costituito alla Camera dei Deputati il nuovo intergruppo parlamentare per la cannabis legale. Cinquanta deputati di diversi partiti politici hanno inteso promuovere il testo della legge di iniziativa popolare presentato a Monte Citorio nel 2016, una proposta che nel frattempo ha visto la raccolta di ulteriori 25.000 firme a sostegno della sua promulgazione.

Le firme sono state consegnate nelle mani del presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico dagli esponenti di Radicali italiani e da quelli dell’Associazione Luca Coscioni.

Attualmente la richiesta di farmaci derivati dai cannabinoidi risulta superiore alla capacità produttiva espressa dallo Stabilimento farmaceutico militare di Firenze e all’importazione di prodotti dall’Olanda (noto quello del Bedrocan) e dalla Germania.

I dati ufficiali indicano per l’Italia un fabbisogno di almeno mille chilogrammi i sostanza all’anno, tuttavia non è chiaro l numero dei malati che ricevono il prodotto.

L’accesso a questo genere di cura, oggi molto costoso e reso per altro anche difficoltoso, costringe al ricorso al più immediato e accessibile mercato illegale di strada, fonte di stratosferici  guadagni perle organizzazioni criminali dedite al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Questo malgrado dal 2012 una dozzina di regioni italiane abbiano varato provvedimenti di copertura delle spese sostenute ai malati per procurarsi i farmaci a base di cannabinoidi a loro necessari.

Legalizzare la cannabis eliminerebbe i costi sociali e sanitari del proibizionismo (la droga spacciata dai criminali viene tagliata con sostanze nocive) anemizzando al contempo, almeno in parte, uno dei maggiori cespiti delle mafie.

Col termine «cannabis a uso medico» si definisce la cannabis che soddisfa gli standard qualitativi per l’uso in qualità di farmaco di un prodotto da essa derivato, che quindi deve essere prodotto secondo le normative farmaceutiche vigenti  a seconda delle varietà, ognuna delle quali avente un proprio profilo standardizzato di ingredienti farmaceutici attivi (API) e di livelli di inquinanti (quali muffe, batteri o altri), questo per la salvaguardia dei polmoni del fruitore all’atto della sua inalazione.

Altro discorso – ma non slegato al primo – è poi quello relativo alla legalizzazione della cannabis per uso ludico.

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