SVIZZERA, esportazione illegale di valuta. Bloccati 11 milioni di euro alla frontiera di Como

I tentativi sono stati sventati dalla Guardia di Finanza e dall’Ufficio delle Dogane ai valichi lariani con la Svizzera. Un fenomeno mantenutosi costante negli ultimi anni

Ammonta a oltre undici milioni di euro la valuta contante non dichiarata che è stata intercettata dai militari della Guardia di Finanza in servizio a Como nel corso del primo semestre del 2019.

Un’attività che è stata condotta presso i valichi di confine con la Svizzera in collaborazione con il locale Ufficio delle Dogane e dei Monopoli.

Sono una moltitudine le persone transitanti quotidianamente attraverso i tre valichi di confine del Comasco – Ponte Chiasso (in città), Brogeda (sull’autostrada) e Maslianico (praticato prevalentemente da turisti e lavoratori transfrontalieri) -, conseguentemente i controlli in materia di circolazione transfrontaliera di valuta vengono effettuati su una umanità variegata.

E anche i fermi da parte delle Autorità, nel caso specifico dei militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Ponte Chiasso, che nel periodo di tempo considerato hanno bloccato quattrocento persone in procinto di superare la dogana col Canton Ticino recando al seguito ingenti somme di denaro contante.

Di questi, più della metà aveva valuta oltre la soglia consentita, che attualmente è di diecimila euro.

Le contestazioni sono state effettuate sia a carico di cittadini italiani che stranieri, questi ultimi originari in massima parte della confinante Confederazione elvetica e da paesi membri dell’Unione Europea, ma anche provenienti da Cina (in modo particolare), Medio Oriente e Nord America.

Diversi gli stratagemmi cui hanno fatto ricorso allo scopo di occultare il denaro contante: intercapedini sono state ricavate nei vani dell’abitacolo e sotto i sedili delle automobili, all’interno dei bagagli, riposte negli indumenti intimi e nelle scarpe.

In questi casi, fondamentale per la riuscita degli interventi si è rivelata la presenza e il fiuto del cash-dog Derek, un pastore tedesco delle Fiamme gialle, addestrato a riconoscere l’odore delle banconote anche a distanza.

L’attività posta in essere nel corso dell’anno conferma nella sostanza il trend rilevato nel 2018, infatti, nel primo semestre del 2019 sono state irrogate sanzioni amministrative per un ammontare di circa 94.000 euro, denaro direttamente incassato dall’erario ai sensi del D.Lgs. 195/2008, che prevede l’istituto dell’obIazione immediata nella misura del 5% dell’eccedenza della soglia consentita per importi che vanno dai 10.000 ai 20.000 euro e del 15% per quelli dai 20.000 ai 50.000 euro.

La contestazione degli illeciti amministrativi valutari si colloca nel più ampio dispositivo di prevenzione e repressione delle violazioni in materia di movimentazione transfrontaliera di valuta e di titoli di credito, attività facente parte dei compiti istituzionali del Corpo, che comprende anche quella di indagine sulla liceità della provenienza delle somme di denaro, nonché sul fatto che non siano frutto anche di evasione fiscale.

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