Mohammed al-Emadi, inviato dell’emiro del Qatar presso l’Amministrazione nazionale palestinese, sarebbe giunto in missione nella Striscia di Gaza nella notte tra giovedì e venerdì per recapitare i finanziamenti destinati alla popolazione locale erogati della ricca monarchia del Golfo Persico.
Il denaro verrà consegnato in contanti nelle mani dei capifamiglia che ne hanno fatto richiesta per il tramite delle strutture amministrative locali, cioè da Hamas.
Saranno 100.000 le famiglie palestinesi beneficiarie dei cento dollari mensili ottenuti grazie all’assistenza qatarina,
Si tratta dell’ultima tranche di una serie di aiuti finalizzati alla copertura dei costi del carburante impiegato per la generazione dell’elettricità, gli stipendi dei dipendenti pubblici e l’assistenza alle famiglie più bisognose.
Lo scorso anno l’Emirato del Qatar ha stanziato 330 milioni di dollari per il programma di assistenza alla popolazione palestinese. Il 6 maggio scorso le autorità di Doha hanno annunciato l’invio di 480 milioni di dollari sia alla Cisgiordania che alla Striscia di Gaza per «aiutare il popolo fratello palestinese a soddisfare i suoi bisogni primari», specificando che la parte maggiore di essi – appunto i 300 milioni di dollari portati da al-Emadi – verranno erogati principalmente nelle forme di prestiti a Gaza, mentre i rimanenti 180 all’Anp di Ramallah, attualmente governata da Fatah.
Una forma di assistenza umanitaria che Israele tacitamente consente al fine di sostenere gli sforzi tesi alla stabilizzazione della Striscia di Gaza, risultato al quale lo Stato ebraico è molto interessato poiché negli ultimi mesi pressato alle sue frontiere dal pericoloso ribollire della resistenza palestinese, concretizzatasi nell’incontrollato lancio di razzi sul suo territorio e dalle manifestazioni di massa alla frontiera.
Si tratta di una tregua non ufficiale negoziata con Hamas da Israele, che a fronte di una riduzione dei lanci di missili dalla Striscia e del contestuale ridimensionamento delle proteste settimanali lungo il confine, ha permesso al Qatar di far pervenire i finanziamenti in contanti ad Hamas, che ora potrà corrispondere gli stipendi ai propri funzionari, permettendo inoltre all’Onu di incrementare le sue attività di assistenza.