Contingenti dell’Alleanza Atlantica sono già presenti al confine turco-siriano nell’ambito dell’Operazione Active Fence, decisa nel 2013 ai sensi dell’articolo 4 del trattato NATO che consente ad ogni alleato di chiedere aiuti militari se ritiene minacciata la propria sicurezza.
Successivamente alla richiesta turca, Germania, Paesi Bassi, Stati Uniti e Spagna hanno stabilito di fornire due batterie di missili Patriot ciascuna, per aumentare le difese aeree della Turchia.
A questi Paesi si è aggiunta l’Italia, che dal 2015 schiera un contingente di centotrenta uomini dell’esercito, una batteria di missili terra aria Aster SAMP/T e 25 veicoli logistici nelle vicinanze del confine tra la Turchia e la Siria.
La missione, nata con il compito di neutralizzare minacce missilistiche provenienti dalla Siria e proteggere territorio e abitanti turchi, di fatto oggi difende lo spazio aereo della Turchia, le cui forze armate sono impegnate nell’invasione del Rojava.
Il coinvolgimento della NATO e dell’Italia sono evidenti e vanificano ogni parola di condanna nei confronti della Turchia.