LIBIA, conflitto e immigrazione. Il ministro dell’Interno Lamorgese ha ricevuto al Viminale l’ambasciatore libico al-Tharuni

Nel frattempo in Libia la guerra continua: attaccati gli alleati del Governo di accordo nazionale presieduto da al-Serraj, che all’Onu denuncia le ingerenze straniere nel conflitto. Le forze di Haftar colpiscono il centro di Tripoli e la città di Garian, poco distante dalla capitale

Per la prima volta dalla sua assunzione della carica, quest’oggi il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha ricevuto ufficialmente al Viminale l’ambasciatore libico al-Tharuni.

Ella, in occasione del vertice di Malta sul fenomeno della migrazione ebbe a dichiarare che: «Gli accordi con la Libia li teniamo, stiamo operando bene con la Guardia costiera di Tripoli, che fa un gran lavoro »

Nel frattempo, però, gli alleati dei diretti referenti dell’ambasciatore subivano l’ennesimo attacco sferrato dall’Esercito nazionale libico del maresciallo Khalifa Haftar hanno, che con un caccia ha colpito il quartier generale di una milizia fiancheggiatrice delle forze del Governo di accordo nazionale (Gna) presieduto da Fayez al-Serraj operante nella capitale.

Si tratterebbe del Battaglione al-Nawasi, un’azione che, la prima volta dall’inizio dell’avanzata dell’esercito dell’uomo forte di Tobruk, è stata effettuata nelle immediate vicinanze del lungomare e del centro della città, a poche decine di metri dalla spiaggia pubblica e dall’albergo JW Marriott Tripoli.

Sotto le bombe dell’aeronautica di Haftar è finito anche un quartiere della città di Garian, distante cento chilometri a sud di Tripoli, attualmente controllato dai militanti del Gna, una zona dove si trova un campo militare dei gruppi della cosiddetta Regione militare occidentale, guidata dal comandante Osama al-Juwaili.

Nella giornata di ieri il primo ministro libico Fayez al Sarraj aveva denunciato al cospetto dell’Assemblea generale dell’Onu le interferenze in Libia di alcuni paesi, in qualche modo sostenuto dal Presidente del Consiglio dei ministri italiano Giuseppe Conte, che nel corso del suo intervento nella stessa sede, aveva esortato la comunità internazionale ad astenersi dall’interferire e a rispettare l’embargo sulle armi.

Sul campo di battaglia libico i combattimenti proseguono con scontri di posizione nell’area della capitale. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il bilancio delle vittime ammonterebbe a oltre 450 persone, mentre più di duemila sarebbero i feriti.

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