EGITTO, proteste. Regime in crisi: la gente in piazza e chiede la rimozione di al-Sisi: rischio rivolta

Manifestazioni sarebbero in corso ad Alessandria, Suez, Mahallah e Damietta, ma il Sinai sembrerebbe apparentemente tranquillo. Il generale al-Sisi era partito ieri per New York, dove mercoledì prossimo dovrà prendere la parola all'Assemblea generale dell'Onu. Le manifestazioni hanno preso avvio dopo che l’uomo d’affari Mohamed Ali ha accusato il presidente di corruzione e ha invitando il popolo egiziano a rimuovere l’autocrate. Arresti di giovani da parte della polizia

Mentre il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi è in visita ufficiale negli Usa nelle piazze egiziane sta scoppiando la rivolta.

Però stavolta non sarebbero i “barboni” dell’Ikwan al-Islami a scontrarsi con la polizia, o almeno non soltanto loro, poiché la protesta popolare conto il regime presieduto dall’elemento di vertice delle forze armate he aveva deposto con la forza il presidente Morsi parrebbe composita, espressione del disagio giovanile, in primo luogo.

Come sempre nulla nasce dal nulla. Infatti, anche stavolta il motore della rivolta è esterno: i manifestanti hanno raccolto l’appello recentemente lanciato attraverso i social media – proprio come al tempo delle cosiddette «primavere arabe» – da un imprenditore egiziano, Mohamed Ali, in esilio in Europa che ha accusato il presidente e diversi generali di corruzione. Non è certo una novità per il Paese nordafricano,

Quest’oggi le forze di sicurezza hanno bloccato tutte le vie di accesso a piazza Tahrir, teatro nel 2011 delle grandi manifestazioni che portarono alla destituzione del regime di Hozni Mubarak.

Piazza Tahrir è un luogo simbolo, poiché fu teatro della cosiddetta «primavera araba egiziana»: qui nel 2011 si radunarono milioni di persone per destituire l’allora presidente Hozni Mubarak.

Le forze di sicurezza egiziane hanno cercato di arginare le manifestazioni di protesta utilizzando gas lacrimogeni per disperdere i dimostranti sarebbero stati effettuati numerosi arresti.

Oltreché al Cairo, si registrano focolai di protesta anche ad Alessandria e a Suez, mentre tranquilla sarebbe la regione del Sinai, non del tutto sotto controllo da parte delle forze di sicurezza egiziane.

«Se al-Sisi non rassegnerà le dimissioni entro giovedì – ha dichiarato Ali in un video diffuso martedì scorso -, allora il popolo egiziano scenderà i piazza per protestare», ha detto Ali.

Ali ha iniziato a postare i suoi video il 2 settembre, video che sono stati visti da centinaia di migliaia di persone, fatto che lo ha trasformato in un personaggio  pubblico nl Paese arabo.

Nella sua ultima apparizione – un video pubblicato mentre le proteste crescevano – Ali ha incoraggiato la gente a essere forte e a continuare a rivendicare i propri diritti.

«Dio è grande – ha esclamato –, ora basta: voglio tornare in Egitto. Mi manca L’Egitto e la mia gente. Che dio rafforzi la vostra determinazione».

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