INTELLIGENCE, Usa. La Defense Intelligence Agency delinea le sue tre priorità principali

Allarme lanciato dal tenente generale Robert P. Ashley Jr., direttore della DIA: «Entro un decennio Cina e Russia utilizzeranno data visualization, intelligenza artificiale (AI), apprendimento automatico e crittografia quantistica. L’Agenzia dovrà comunque rafforzare la sua collaborazione con alleati e i partner condividendo meglio le informazioni».

Si tratta di fondamentali strumenti di intelligence utilizzati per la raccolta, l’analisi e la protezione dei dati.

«Sia la Cina Popolare che la Federazione russa sono consapevoli del fatto che chiunque sia in grado di sfruttare proficuamente le informazioni è nelle condizioni di poter dominare».

Questo il concetto espresso quest’oggi dal tenente generale Robert P. Ashley Jr. in occasione dell’edizione del 2019 della Department of Defense Intelligence Information System Worldwide Conference, che ha avuto luogo a Tampa, in Florida.

«La Cina sta già avanzando rapidamente con i progressi digitali», ha poi aggiunto, citando lo Smart City Intelligent Operation Center di Huawei, che sta progredendo nei settore dei big data, 5G, machine learning e dell’intelligenza articiale (AI), tutti sfori finalizzati «alla raccolta, al monitoraggio e all’analisi i termini di sicurezza, trasporto e emergenze, oltre ovviamente per localizzare le persone.

È per queste ragioni che la Defense Intelligence Agency statunitense (DIA), nel suo sforzo profuso al miglioramento nell’attività di raccolta delle informazioni, si è concentrata su tre principali priorità.

In primo luogo la garanzia che lo strumento di condivisione delle informazioni – il sistema comune mondiale di comunicazioni di Intelligence – disponga di risorse adeguate a garantirne la sicurezza, l’affidabilità e la resilienza.

In secondo luogo, il generale Ashley ha affermato che il Machine-Assisted Analytic Rapid-Repository System, sistema ancora in fase di sviluppo, diverrà il database del futuro della DIA, e farà ricorso al cloud computing, all’intelligenza artificiale e all’apprendimento automatico (macchine learning), automatizzando molti dei processi attualmente svolti dagli operatori.

In terzo luogo, l’Open-source Intelligence (Intelligence delle fonti aperte, Osint) verrà usata in misura maggiore. Quando fusa con altri dati di intelligence, l’Osint è in grado di fornire un quadro della situazione molto più accurato, un importante ausilio nell’espletamento della missione affidata alla DIA di fornire informazioni riguardo alle forze armate di altri Paesi allo scopo di prevenire e vincere gli eventuali conflitti.

«Oltre ai sistemi – ha proseguito l’ufficiale -, gli uomini costituiscono la forza fondamentale dell’Agenzia».

«Le persone lavorano meglio quando sono in squadra, poiché usufruiscono dei punti di forza dell’altro. La DIA ha quindi costituito analitic data teams formati da data scientists, sviluppatori, «metodologisti» (analisti sistematici e teorici dei metodi applicati a un campo di studio) e all-source analists al fine di ottenere un quadro di intelligence più accurato».

«L’Agenzia dovrà comunque rafforzare la sua collaborazione con alleati e i partner – ha concluso -, in particolare riguardo alla condivisione delle informazioni».

La Defense Intelligence Agency, posta sotto il controllo del Dipartimento della Difesa (DoD), è la più importante struttura di intelligence militare statunitense.

Istituita nell’agosto 1961, ma concretamente operativa due mesi dopo, trovò la sua originaria ragione di esistenza nell’allora impellente necessità di ordinare e compattare alle componenti delle forze armate Usa che avevano competenza sull’Intelligence militare.

Un progetto concepito da Dwight David Eisenhower, in seguito sviluppato dal Segretario alla Difesa Robert McNamara e, infine, realizzato durante la presidenza di John Fitzgerald Kennedy.

Un’agenzia governativa di ridotte dimensioni alla quale in breve tempo venne conferita la totalità dei poteri in materia di intelligence militare.

Essa, attualmente fornisce i suoi prodotti alle forze armate statunitensi, ai decisori politici e al resto dell’Intelligence Community del Dipartimento di Stato (DoD), contribuendo alla pianificazione delle operazioni militare e alla loro attuazione.

Il direttore dell’Agenzia è un ufficiale, egli svolge il ruolo di principale consigliere del Segretario alla Difesa e del Capo del Comitato dei capi di stato maggiore (President of Chief of Staff) in materia di Intelligence militare.

Tale elemento apicale fa anche parte del Military Intelligence Board, struttura di coordinamento delle attività poste in essere dalla Defense Intelligence Community.

Articolata in Divisioni, la DIA ha il suo comando al Pentagono, mentre i suoi distaccamenti si trovano presso altri centri.

 

foto: Dipartimento della Difesa Usa (DoD)

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