STRISCIA DI GAZA, escalation. Tre palestinesi uccisi e uno ferito grave, mentre i razzi piovevano su Israele

Il commando, forese della Brigata al-Quds (Jihad islamica) è stato annientato dai militari israeliani nel corso di un tentativo di infiltrazione attraverso la frontiera. Tutti i razzi palestinesi sono stati intercettati dal sistema difensivo Iron Dome, tranne uno. Tsahal ha poi colpito con l’artiglieria i depositi sotterranei di Hamas. Il sindaco di Sderot chiede un’azione militare su larga scala nella Striscia

Tre guerriglieri palestinesi sono stati uccisi sabato sera dai militari dell’esercito israeliano mentre tentavano di infiltrarsi nel territorio dello Stato ebraico attraverso la barriera difensiva che lo separa la Striscia di Gaza, un quarto componente il commando è stato ferito gravemente.

Il fatto, verificatosi in un settore settentrionale della Striscia, ha trovato una prima conferma in un comunicato emesso alcune ore dopo, nella prima mattina di domenica, dal Ministero della salute del Territorio palestinese controllato e amministrato da Hamas.

La medesima fonte ha poi aggiunto che il quarto uomo è stato ricoverato in ospedale dopo che tre razzi erano stati sparati dall’enclave costiera verso Israele.

Sempre a Gaza, in precedenza i notiziari giornalistici avevano reso noto che cinque persone avevano perso la vita nel corso dei disordini avvenuti presso la security fence israeliana in occasione dello sciopero indetto dal movimento islamista al potere.

Un portavoce delle Idf (Israel Defense Forces, Tsahal) ha successivamente fornito ulteriori particolari riguardo ai fatti, affermando che nella notte di sabato a sparare contro il gruppo di palestinesi armati che tentava di infiltrarsi sono stati un elicottero d’attacco e un carro armato.

«I palestinesi sono divenuti oggetto del fuoco israeliano mentre stavano avvicinandosi alla recinzione presidiata dai soldati» ha proseguito il portavoce, aggiungendo che non sono state registrate vittime tra gli israeliani.

L’ala militare di Hamas, nota come Brigate ‘Izz ad-Din al-Qassam, ha poi riferito che in seguito l’artiglieria di Tsahal ha effettuato tiri di artiglieria sulle sue posizioni a est di Beit Lahiya, nel nord della Striscia, cioè in prossimità del luogo dove il commando palestinese aveva tentato l’infiltrazione.

Secondo i media palestinesi, i quattro uomini uccisi sarebbero stati membri Sarāyā alQuds (la Brigata al-Quds, Brigata Gerusalemme), cioè l’ala militare della Jihad islamica palestinese, organizzazione appoggiata dall’Iran.

In un primo momento non è stato comunque possibile confermare questa notizia diffusa a mezzo stampa.

Il fallito tentativo di infiltrazione dei guerriglieri (o terroristi) palestinesi avviene in una fase di particolare tensione, le ultime tre settimane, nella quale si registra un’escalation della violenza tra Israele e Gaza.

Sabato sera, a seguito dell’allarme generato dall’incidente di confine, nelle città meridionali di Israele (Beersheba, Ashdod, Ofakim, Gan Yavne e Yavne) sono stati aperti i rifugi municipali in previsione di prevedibili attacchi missilistici palestinesi, mentre il servizio di soccorso sanitario è stato posto in stato di massima allerta.

Prima che il commando palestinese venisse annientato, dalla Striscia di Gaza erano stati lanciati tre razzi contro la regione, due dei quali intercettati dal sistema di difesa missilistico Iron Dome.

Tuttavia, le schegge di uno di essi hanno colpito il cortile di un’abitazione città di Sderot, fortunatamente causando soltanto danni.

Schegge sono cadute senza provocare feriti anche in una località della regione di Sha’ar Hanegev, a nord-est della Striscia di Gaza.

Una donna di Sderot ha però dovuto fare ricorso alle cure mediche a causa di un acuto attacco di panico provocato dall’impatto dei frammenti dell’ordigno.

Inoltre, secondo Magen David Adom (Scudo Rosso di David, istituzione di soccorso israeliana paragonabile alla Croce rossa), due persone hanno subito ferite minori durante la corsa verso i rifugi antiatomici.

In risposta Tsahal ha colpito due siti sotterranei di Hamas.

Sempre a Sderot, città che si trova sotto la minaccia dei razzi lanciati dai palestinesi, la politica ha fatto sentire la sua voce.

La testata “Time of Israel” ha riportato le proteste di Alon Davidi, sindaco della città dal 2013, che ha avuto eco sulla stampa grazie al rilancio del suo appello – infatti non è la prima volta che si esprime in questi termini – in sollecito di un’azione militare su larga scala finalizzata allo sradicamento di Hamas, che tuttavia, secondo il ministro della Difesa dello Stato ebraico non sarebbe al momento imminente.

«Solo la forza potrà fermarli», ha affermato Davidi dai microfoni da GalGalatz (la Radio dell’Esercito), personalità che in passato fu stretto collaboratore di Efraim “Effi” Eitam, l’ex leader del Partito religioso nazionale divenuto in seguito fautore della scissione della fazione Ahi, fusasi nel Likud nel 2009.

Il lancio è stato effettuato quando diverse migliaia di palestinesi si erano ormai uniti alla protesta inscenata da Hamas al confine, degenerata in tumulti con il lancio di pietre e ordigni esplosivi contro i militari israeliani, che hanno risposto con i gas lacrimogeni e, occasionalmente, esplodendo colpi di arma da fuoco in direzione dei dimostranti.

Nel corso dell’ultimo anno i palestinesi hanno organizzato con regolarità le proteste sul confine di Gaza, divenute note come la grande marcia del ritorno.

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