SICUREZZA, Polizia di Stato. Ferragosto, bilancio delle attività: critici i sindacati di categoria

Secondo il Fsp i dati del «dossier Viminale» confermano i «risultati sempre migliori» - infatti nel Paese si conferma il calo dei reati commessi -, tuttavia i poliziotti affermano di sentirsi «sempre più in pericolo e trattati sempre peggio»

Come ogni ferragosto al Ministero dell’Interno si traccia un bilancio della situazione e delle attività svolte nel corso dell’anno.

Positiva sembrerebbe, almeno stando ai dati statistici ufficiali, che registrano infatti un generale calo dei reati commessi nel Paese, confermando dunque quella tendenza in atto ormai da qualche anno.

Ma stavolta, retorica a parte, dopo le avvisaglie di un malcontento trasparso dalle recenti dichiarazioni rese pubblicamente dal capo del Corpo, il prefetto Franco Gabrielli, che alcuni giorni fa non ha avuto remore nel lanciare l’allarme sulla carenza degli organici, adesso intervengono anche i sindacati del comparto sicurezza, e sono critici.

Secondo la Fsp – la Federazione sindacale di Polizia guidata dal segretario generale Valter Mazzetti – «i dati sulla sicurezza resi noti nella tradizionale conferenza stampa di ferragosto, insieme ai continui gravissimi fatti di cronaca che si susseguono, mostrano senza mezzi termini che l’assurdo numero di morti e feriti fra gli appartenenti alle forze dell’ordine in quest’ultimo anno fa il paio con i risultati sempre più lusinghieri e la sempre maggiore efficienza del nostro lavoro».

Da questa premessa l’organizzazione sindacale giunge quindi alla conclusione che, è vero che lo Stato e i cittadini sono sempre più al sicuro, però il personale delle Forze dell’Ordine si trova sempre più in pericolo ed è trattato sempre peggio.

Dunque, quei risultati nella prevenzione dei reati e nel mantenimento dell’ordine pubblico sarebbero per lo più frutto dei sacrifici personali di donne e uomini in uniforme, «sempre pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo».

Una denuncia senza mezzi termini quella dei sindacati, che sottolineano come il lavoro svolto nel comparto sicurezza sia «un lavoro ancora bistrattato, dato per scontato, non riconosciuto sul piano esistenziale ed economico, con una persistente e intollerabile mancanza di rispetto verso l’impegno costante e incrollabile di centinaia di migliaia di persone che garantiscono libertà, democrazia e sicurezza al paese».

Una mancanza di rispetto e di considerazione che si tradurrebbe nella mancata predisposizione di adeguati e sufficienti strumenti tecnici, operativi e financo normativi, che sarebbero invece necessari per garantire l’incolumità stessa degli operatori.

Prova ne sarebbe – sempre secondo i sindacati di Polizia – il fatto che, pur diminuendo le manifestazioni di piazza, sono tuttavia aumentate in modo esponenziale quelle nelle quali si registrano ferimenti tra il personale delle forze di polizia.

Le organizzazioni sindacali lamentano inoltre che a tutto ciò si aggiunge il mancato rinnovo del contratto di lavoro, «scaduto ormai da troppo tempo, oltre agli strumenti di difesa assolutamente minimali come taser e spray antiaggressione, o telecamere applicate alle uniformi di servizio».

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