KASHMIR, confronto indo-pakistano. Tensione alla frontiera: scontro a fuoco, morti alcuni soldati

Scambio di colpi tra i militari dei due eserciti che si fronteggiano lungo la frontiera della regione contesa. L’esercito di Islamabad afferma di aver ucciso cinque militari indiani e di averne persi due, ma Nuova Delhi nega

Il portavoce delle forze armate pakistane, maggiore generale Asif Ghafoor, ha reso noto mediante un tweet che almeno cinque militari delle forze armate indiane e tre di quelle pakistane avevano perso la vita nel corso di uno scambio di fucileria lungo la frontiera indo-pakistana nella contesa regione del Kashmir.

Sempre secondo il comunicato dell’alto ufficiale di Islamabad, lo scontro a fuoco avrebbe avuto luogo su iniziativa delle truppe di Nuova Delhi, che avrebbero iniziato a sparare per prime dal loro lato della frontiera, la cosiddetta Line of Control (LoC).

Sempre secondo il comunicato emesso dal generale Ghafoor, lo scambio di colpi sarebbe continuato anche in seguito, tuttavia le autorità indiane hanno negato il fatto che loro militari siano rimasti vittime dello scontro, sottolineando che sarebbero stati i militari pakistani a violare il cessate il fuoco sulla LoC, sparando sul fronte opposto a partire dalle ore sette di questa mattina.

 

La nuova escalation. Nel quadro di un’evidente indurimento del confronto, come spesso accade in questo lungo ed endemico conflitto, i belligeranti si rimpallano le responsabilità offuscando al contempo le reali dinamiche degli eventi.

Le crescenti tensioni tra i due Paesi hanno trovato alimento nella decisione assunta la scorsa settimana dal governo nazionalista indù di Nuova Delhi di revocare lo status speciale per il Kashmir.

Il governo guidato dal premier Narendra Modi ha così spogliato lo stato a maggioranza musulmana del Jammu e Kashmir dei diritti all’autonoma promulgazione di proprie leggi, oltre ad altre compressioni delle libertà civili ed economiche.

Attualmente vige il blocco delle linee telefoniche e di Internet, la censura sulla trasmissioni televisive e sono state imposte severe restrizioni alla circolazione.

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