Il Niger perde ogni anno 100.000 ettari di terre coltivabili a causa delle conseguenze dei cambiamenti climatici, unite agli effetti della crescita demografica e dell’aumento dell’occupazione del territorio.
Lo riferisce il periodico “Africa e Affari”, che cita il ministro dell’ambiente ad interim di Niamey Mamane Wazir, che si è recentemente espresso sul grave problema in occasione di un incontro con la stampa presso il suo ministero nella capitale nigerina.
Le cifre forniscono un evidente quadro della situazione: il tasso di natalità nel Paese dell’Africa occidentale è particolarmente elevato (7,6 figli per ogni donna), un dato statistico che non trova un corrispettivo nell’aumento della produzione agricola, insufficiente in quanto cresce soltanto del 2,5% all’anno, in un paese per altro in gran parte desertico.
Al fine di porre un rimedio a questa situazione, il governo di Niamey ha annunciato il varo di un piano finalizzato a rendere coltivabili 213.000 ettari di terra all’anno nel prossimo futuro.
L’agricoltura rappresenta il settore di maggiore importante nell’ambito dell’economia nigerina, pesando per il 40% nel prodotto interno lordo (Pil).