Il Comitato nazionale di bioetica ha espresso un parere che fa chiarezza sulla terminologia e sulla sostanza della problematica, approfondendola anche dal punto di vista etico e bioetico.
Tredici componenti incluso il suo presidente, il professor Lorenzo D’Avack, a favore della legalizzazione del suicidio medicalmente assistito e undici contrari, questo, ovviamente, in presenza di condizioni «accertabili».
Altri due componenti si sono invece pronunciati diversamente, non schierandosi né con i favorevoli e neppure con i contrari.
Il Comitato ha fissato delle condizioni che dovranno venire rispettate affinché la legalizzazione del suicidio medicalmente assistito si concretizzi, questo a distanza di trent’anni dalla presentazione della prima proposta di legge, allora a farlo fu il socialista Loris Fortuna.
Oggi, dopo oltre dieci anni dalla lettera aperta inviata da Piergiorgio Welby al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e, alcuni anni prima, dalla testimonianza esistenziale di Luca Coscioni, il tema «fine vita» torna all’attenzione della politica.
Le persone malate, con patologie irreversibili che non possono essere curate chiedono di poter decidere sul loro fine vita, evitando l’accanimento terapeutico e il rifiuto di determinate cure, essi però non possono chiedere che gli venga somministrato un farmaco legale.
Le inerzie politiche che impediscono di emendare il dettato dell’articolo 580 del Codice penale, norma risalente al Codice Rocco degli anni Trenta che sanziona l’istigazione e l’aiuto al suicidio, attualmente vagliata dalla Corte costituzionale dopo che il dubbio sulla costituzionalità di parte della norma era stato sollevato nel corso del processo che vede imputato Marco Cappato.
La Corte costituzionale ha rilevato un «vuoto di tutela» nell’esercizio di un diritto sancito in Costituzione e ha esortato il Parlamento della Repubblica, fissando un termine di undici mesi entro il quale emanare una legge in materia.
Ma siamo giunti al luglio 2019 e ancora nessun provvedimento legislativo è stato varato. In questo senso, dunque, il pronunciamento del Comitato nazionale di bioetica è un’indicazione in grado di fare chiarezza.
A171 – TEMI ETICI, EUTANASIA E SUICIDIO MEDICO ASSISTITO: pronuncia del Comitato nazionale di bioetica. A insidertrend.it il commento dell’avvocato FILOMENA GALLO, segretario generale dell’Associazione Luca Coscioni e coordinatrice del collegio dei legali di Marco Cappato e Mina Welby.
Le inerzie politiche che impediscono di emendare il dettato dell’articolo 580 del Codice penale, norma risalente al Codice Rocco degli anni Trenta. L’emblematico caso di Fabiano Antoniani, noto come “dj Fabo”, che chiese di decidere sul proprio fine vita. Quella di ieri è un’indicazione in grado di fare finalmente chiarezza sulla materia.