Paolo Giaccio se ne è andato via, discretamente, a 69 anni. Una scomparsa prematura che, non è esagerato affermare, lascia aperto un vuoto nella cultura di questo Paese.
La sua dimensione esistenziale fu quella dei media. Dapprima la radio, in seguito la televisione. Fu in quel laboratorio sperimentale all’interno della Rai che, assieme ad altri personaggi come lui, contribuì a innovare e a lanciare nuovi talenti.
Il suo debutto fu nell’azienda di Stato, quella stessa Rai della quale sarebbe divenuto poi dirigente.
La sua intensa carriera ebbe inizio nella redazione del programma “Per voi giovani”, ideato da Renzo Arbore alla fine degli anni Sessanta.
Lavorò fianco a fianco con quelli che allora facevano parte della nuova generazione di conduttori dj, persone come Carlo Massarini, Mario Luzzatto Fegiz, Raffaele Cascone e Mariù Safier.
Sperimentatore e innovatore, a Giaccio va attribuito il merito della realizzazione di numerosi programmi di successo.
Basti soltanto pensare a “Odeon, tutto quanto fa spettacolo” – realizzato nella seconda metà degli anni Settanta con Brando Giordani ed Emilio Ravel -, oppure a “Variety” e “Mister Fantasy”, oppure anche “Obladì Obladà”, condotto da una giovanissima Serena Dandini.
Negli anni Novanta passò a occuparsi dei canali satellitari Rai nella veste di responsabile editoriale.
Raramente appariva in video, poiché preferiva lavorare dietro le quinte.
Soltanto poche settimane fa si era unito in matrimonio con la sua compagna, Camilla Baresani.
Di Paolo Giaccio, insidertrend.it ha tracciato un profilo avvalendosi del contributo di una memoria storica nel campo della musica e del costume in Italia e nel mondo, Dario Salvatori, giornalista e critico musicale.