CRIMINALITÀ, contrasto. Operazioni della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato in Sicilia e a Milano

Otto arresti nel Trapanese per tratta di migranti e contrabbando di sigarette dalla Tunisia. A Milano, invece, grazie a una operazione condotta congiuntamente da Polizia di Stato e Fiamme gialle, sequestrati beni alla famiglia mafiosa palermitana dell’Acquasanta

Nella giornata di ieri i militari della Compagnia di Marsala della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione a un’ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Palermo che disponeva l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di otto persone indagate, quattro di cittadinanza italiana e quattro tunisini. I reati ascrittigli sono associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di sigarette.

L’operazione ha coronato un’articolata indagine di polizia giudiziaria che era stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia presso la Procura della Repubblica di Palermo, effettuata anche mediante prolungate attività di intercettazione telefonica e ambientale, oltreché di interventi in mare  opera delle unità navali del Corpo in forza alla Sezione Operativa Navale di Mazara del Vallo.

Il sodalizio criminale organizzava «viaggi fantasma» tra la Tunisia e le coste meridionali del Trapanese, trasportando migranti e contestualmente trafficando in sigarette di contrabbando destinate prevalentemente al mercato palermitano.

Una volta giunti in Sicilia, i migranti venivano illegalmente regolarizzati attraverso un’impresa individuale e una società cooperativa agricola, mediante le quali venivano stipulati fittizi contratti di lavoro dipendente.

Questo al duplice fine di consentire, da un alto, ai migranti clandestini di ottenere e rinnovare il permesso di soggiorno per motivi di lavoro, dall’altro lato, di percepire indebite indennità di disoccupazione agricola a danno dell’Inps.

Per i suoi traffici l’organizzazione criminale generalmente dei gommoni di sette metri e mezzo, reperiti in Italia ed equipaggiati con potenti propulsori da 225 a 300 CV), che rendevano possibili le traversate del braccio di Mediterraneo tra Nord Africa e Sicilia nei due sensi nell’arco temporale di una nottata.

Il pagamento della tratta avveniva in Tunisia, dove venivano imbarcate anche le sigarette da contrabbandare. Ogni clandestino trasportato pagava da 3.000 a 8.000 dinari tunisini, pari a circa 1.500-4.000 euro, ai quali poi andavano aggiunti i proventi del contrabbando dei tabacchi lavorati, circa 20 euro a stecca di sigarette, poiché pagata dai sei ai sette euro in Tunisia e rivenduta in Italia a 25-28 euro.

Il carico medio di un viaggio era di 1.250-1.500 stecche (pari a 250/300 chilogrammi di peso).

Solitamente, con un viaggio venivano trasportati circa 300 chilogrammi di sigarette e una dozzina di persone.

Nonostante il pesante carico, in condizioni di mare calmo gli scafisti riuscivano comunque a mantenere una velocità di crociera di 30 nodi, talvolta tenendo sotto la minaccia di coltelli e pistole i viaggiatori.

L’utilizzo del gommone consentiva agli scafisti di essere particolarmente dinamici in

acqua, garantendo facilità e celerità di manovra, oltre alla possibilità di navigare quasi con ogni tipo di fondale, ormeggiando dove ritenevano fosse più opportuno.

 

È invece di oggi la notizia del sequestro di beni che erano nella disponibilità di un membro della famiglia mafiosa Fontana del quartiere palermitano dell’Acquasanta. In questo caso si è trattato di un’operazione congiunta effettuata dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato del capoluogo siciliano in collaborazione con la Divisione Anticrimine della Questura di Milano.

In forza di un decreto emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo nei confronti di Gaetano Fontana e a seguito di un’ulteriore proposta del Questore di Palermo, è stato disposto un nuovo sequestro di beni per un valore di oltre un milione di euro.

Gli approfonditi accertamenti patrimoniali effettuati dalla Divisione anticrimine Ufficio misure di prevenzione della Questura di Palermo nei riguardi della famiglia Fontana hanno evidenziato la marcata sproporzione i redditi dichiarati dai componenti del nucleo familiare e gli investimenti patrimoniali finalizzati all’acquisto dei beni, già oggetto del precedente decreto di sequestro emesso nell’aprile scorso.

È stato quindi possibile dimostrare come tali beni, sebbene formalmente intestati ad un congiunto del Fontana, fossero in realtà a lui riconducibili e frutto del reimpiego di proventi derivanti dalla sua attività delittuosa.

Gli ulteriori beni oggetto di sequestro sono stati rinvenuti a seguito di perquisizioni eseguite dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo.

 

 

Audio relativi agli argomenti trattati nell’articolo disponibili nell’archivio insidertrend. dei quali è possibile l’ascolto in questo stesso sito

 

A026 – ENSURE HOMELAND SECURITY, RHODE & SCHWARZ. Tavola rotonda, Roma, NH Hotel Villa Carpegna, 28 febbraio 2018. Evento organizzato da Rohde & Schwarz. Interventi di: Ammiraglio (ris.) Michele Saponaro, direttore della Divisione vendite della Rhode & Schwarz; Prefetto Domenico Vulpiani, coordinatore dei lavori; Dr. Vincenzo Trombadore, Primo Dirigente della Polizia di Stato, Direttore del II Settore dell’Ufficio Ordine pubblico; Ing. Gianpaolo Zambonini, Primo Dirigente tecnico della Polizia di Stato, Direttore della IV Divisione, Servizio di Polizia scientifica; T.col. Rubino Tomassetti, comandante del Reparto indagini tecniche del ROS dell’Arma dei Carabinieri; Magg. Paolo Zottola (Guardia di Finanza, Comando Generale, III Reparto Operazioni); Cap. di Vascello G. aletta (Stato Maggiore della Difesa, Capo Sezione Direzione strategica); Cap. di Vascello Andrea Tassara (Comando Generale della Guardia Costiera/Capitanerie di Porto); Dr. Fabio Rocchi (MISE, Direttore Generale per le attività territoriali, Coordinamento radiomonitoring eventi speciali); Prof. Roberto Setola (Università Campus Biomedico di Roma, direttore del master di secondo livello in Homeland Security); Dr. Fabio Massucci (R&S); Ing. Giuseppe Dirisio (R&S).

A040 – SICUREZZA, PORTI. Traffici illeciti e infiltrazioni jihadiste nei porti italiani: quali soluzioni? Roma Eventi Fontana di Trevi, Sala Carducci, piazza della Pilotta 4 Roma. 17 ottobre 2018, Seminario organizzato da ISPI, Turtle Group Consulting e Italilan Port Security; interventi di LORENZO VIDINO (ISPI, George Washington University), CLARISSA SPADA (Turtle Group Consulting), MICHELE DEL PRETE (Direzione Investigativa Nazionale Antimafia e Antiterrorismo), GIUSEPPE MARRA (Comando Generale della Guardia di Finanza), MARIO CALIGIURI (Università della Calabria).

 

Condividi: