Avviate questa mattina le operazioni di riesumazione dal sepolcro situato all’interno delle Mura leonine nel quadro delle attività investigative sul caso della misteriosa scomparsa della giovane Emanuela Orlandi condotta dagli inquirenti vaticani.
Tutto avviene dunque all’interno del perimetro delle Mura leonine su disposizione emanata dal Promotore di Giustizia dello Stato della Città del Vaticano.
In un comunicato diffuso dal direttore a interim della Sala stampa vaticana Alessandro Gisotti, le operazioni riguardano due ossari individuati in un’area attigua alle tombe della principessa Sophie von Hohenlohe e della principessa Carlotta Federica di Mecklenburgo.
I resti verranno analizzati e studiati in loco nell’immediatezza della loro riesumazione alla presenza del perito di fiducia nominato dalla famiglia Orlandi e sulla base dei protocolli riconosciuti a livello internazionale.
Non è possibile prevedere, al momento, i tempi di durata per concludere tali operazioni al fine di completare l’analisi morfologica dei resti ritrovati negli ossari.
Riferisce in una sua nota l’agenzia di stampa ACI che al camposanto teutonico da questa mattina stanno operando il professor Giovanni Arcudi e i suoi collaboratori – egli è docente di medicina legale presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina legale e delle Assicurazioni e titolare della cattedra di medicina legale presso la Scuola ufficiali dell’Arma dei Carabinieri -, il personale della Fabbrica di San Pietro per l’apertura e chiusura degli ossari e il personale del Centro Operativo di Sicurezza della Gendarmeria vaticana (COS).
Presenti anche il Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano (professor Gian Piero Milano) e il suo aggiunto (professor Alessandro Diddi), oltre al legale della famiglia Orlandi e l’ufficiale di polizia giudiziaria del Corpo della Gendarmeria.
A seguito delle operazioni effettuate lo scorso 11 luglio, mediante questa nuova attività peritale la Santa Sede tenderebbe a evidenziare ancora una volta la propria disponibilità nei confronti dei parenti della ragazza misteriosamente scomparsa trentasei anni fa.
«Una disponibilità dimostrata fin dall’inizio – prosegue la nota dell’agenzia ACI – nell’accogliere la richiesta di verifiche nel camposanto teutonico, pur sulla base di una mera segnalazione anonima».